PAOLO ROSATO
Elezioni Emilia Romagna

De Pascale e Ugolini uniti sui dehors: “Sì alla norma nazionale”

Bologna, dibattito a distanza al Savoia con i candidati alle Regionali, organizzato da Confcommercio. Il sindaco di Ravenna: “Infrastrutture, serve un bagno di verità con Roma”. La preside: “Cresca il sostegno alle famiglie. In Veneto più tutelate”

Elezioni in Emilia Romagna: i candidati Elena Ugolini e Michele de Pascale

Elezioni in Emilia Romagna: i candidati Elena Ugolini e Michele de Pascale

Bologna, 10 ottobre 2024 – “Il Patto per il lavoro e per il clima deve essere il pavimento del lavoro comune da fare”. Ripartirà dai 10 anni di Bonaccini per migliorarli, Michele de Pascale, e lo ha ribadito oggi davanti alla platea, decisamente interattiva e imparziale, di Confcommercio regionale, ospite al Savoia Hotel di via del Pilastro. Per lui un altro confronto a distanza con Elena Ugolini, candidata del centrodestra, che si è seduta a colloquio con Enrico Postacchini, presidente regionale di Confcommercio, un’ora e mezza dopo. De Pascale si è soffermato molto sulla gestione dei quattro aeroporti regionali. Rifilando anche una stoccatina a Matteo Lepore, che in estate era uscito sui giornali attaccando frontalmente il Marconi di Bologna per i disservizi.

“Ci metto la faccia – ha detto il candidato del centrosinistra –: nel prossimo mandato dobbiamo costruire un sistema regionale aeroportuale armonico, equilibrato e serio, con l’obiettivo di aumentare i passeggeri del sistema assicurando una qualità diffusa migliore. Ascolterò tutti con un metodo rispettoso delle priorità e delle comunità, senza uscire sui giornali esasperando i toni”, qui la punturina a Lepore. Poi la riflessione sulle infrastrutture da completare e sul Prit.

“Serve un nuovo patto con il governo per le infrastrutture. In cui – ha detto, riferendosi soprattutto alla Cispadana modenese – si decida quanti soldi ci sono nei prossimi tre anni e quali sono le priorità. Fermo restando che per me bisogna spostare in maniera forte il trasporto dalla gomma al ferro”. Quindi la riflessione sui dehors. “Sui quali mi sono sentito in colpa come sindaco, abbiamo stravolto la qualità del centro e mi è dispiaciuto che ci sia voluto il Covid. Ravenna era così bella e così viva, dobbiamo uscire dalla straordinarietà: sì a una norma nazionale”. “Le soglie dei bandi vanno abbassate”, ha chiesto infine Postacchini. “Assolutamente sì”, la risposta.

Dopo de Pascale è stata la volta di Elena Ugolini. Ancora al centro il documento di Confcommercio con i pilastri della tutela del terziario, del valore del commercio tradizionale e della gestione della crescita del turismo. “Dobbiamo co-progettare i bandi – ha detto l’ex sottosegretaria del governo Monti -. In viale Aldo Moro ci devono essere persone tarate su quel che serve, non per dare un po’ d’aria prima di affogare, ma per lo sviluppo. Nei territori e nelle aree interne più in sofferenza dobbiamo pensare in grande: bandi dedicati, sviluppo tecnologico, banda larga. Facciamo un accordo con Musk – ha scherzato Ugolini -, facciamo superare i gap ai territori”. Poi l’assonanza con de Pascale sui dehors. “Giusto dare questa possibilità – ha detto la preside del Malpighi –, ma serve una omogeneizzazione degli interventi, perché ci sono troppe differenze tra un Comune e l’altro”. Ugolini è tornata a battere sulla famiglia. “Come aiutiamo le aziende familiari? Mi prendo un impegno: dobbiamo fare delle politiche familiari per il ceto medio. Fare figli in questa regione è un lusso – ha continuato la preside –. Io ho avuto quattro figli e fino a quando non ho fatto il sottosegretario ho avuto il conto corrente in rosso. Ma basta fare cento chilometri e andare in Veneto che ci sono politiche famigliari diverse”. Ugolini si è soffermata anche sulla rigenerazione urbana. “Il contrasto all’e-commerce avrebbe funzionato valorizzando le nostre specificità, i centri storici. Troppe vetrine chiuse in centro – ha detto Ugolini -, dobbiamo avere una strategia. La chiusura sull’alluvione. “Quando sono andata sui territori mi è venuto da piangere, ho ospitato a casa mia una famiglia di alluvionati. Bisogna capire chi fa cosa – ha rimarcato –. Nel campo largo di centrosinistra ci sono gli ambientalisti in stile Salis, in caso di una loro vittoria non si faranno mai dei passi in avanti”.