PAOLO ROSATO
Elezioni Emilia Romagna

Ambientalisti, post alluvione e manutenzione dei fiumi: botta e risposta fra de Pascale e Ugolini

Il candidato del centrosinistra e la candidata del centrodestra alla Regione Emilia Romagna hanno avuto un confronto (separato, a due ore di distanza) ospitato da Confagricoltura a Castelfranco Emilia

Modena, 8 ottobre 2024 – Lui: "Abbiamo dei problemi serissimi, come quello delle nutrie. Che vanno eradicate, bisogna seguire quello che dice l'Ispra. E invece io mi sono ritrovato con le minacce ai miei figli da parte degli ambientalisti per aver applicato dei controlli sulle nutrie". Lei: "Il fondamentalismo ambientalista non ha permesso di fare tante cose negli ultimi 15 anni, quel tipo di fanatismo sta distruggendo la Regione".

Prima Michele de Pascale, poi Elena Ugolini. I due avversari hanno toccato il tema elettrico del rapporto con le ragioni ambientaliste nel loro confronto (separato, a due ore di distanza) ospitato da Confagricoltura, all'agriturismo La Lupa di Castelfranco Emilia (Modena). Un botta e risposta che ha tenuto al centro, inevitabilmente, il nodo delle alleanze per il candidato del centrosinistra e per la candidata del centrodestra.

L’ambientalismo e le alleanze

"Se de Pascale dovesse vincere, io non so come farà a gestire determinate partite con gli alleati che si ritroverà - ha detto Ugolini alludendo alla parte più ecologista dentro ad Avs, per lei scroscianti applausi spontanei -. Io invece ho avuto la fiducia incondizionata da parte dei leader del centrodestra. Non mi hanno chiesto niente, da questo sono rimasta colpita, e io ho il grande obiettivo di riavvicinare i cittadini alla politica. La mia promessa alla platea: vi ascolterò".

Le politiche agricole

I due avversari, intervistati da Valerio Baroncini vicedirettore del Resto del Carlino, sono stati incalzati sul palco dal presidente emiliano-romagnolo di Confagricoltura, Marcello Bonvicini. "Abbiamo drammaticamente bisogno di manodopera. E bisogna capire che gli imprenditori agricoli non sono dei 'ladri', serve fiducia da parte della pubblica amministrazione. Serve inoltre una Regione che conti di più per le politiche Ue, siamo troppo piccoli", ha detto Bonvicini.

Il post alluvione

Il post alluvione ha naturalmente catalizzato il dibattito. "Delocalizzazioni dai territori alluvionati? Va bene, ma in maniera intelligente e caso per caso: non può essere quella una risposta di sistema", ha detto de Pascale, frenando. D'accordo Ugolini, ma con un distinguo. "Le eventuali delocalizzazioni devono essere decise con le persone interessate, residenti e imprese non sono pacchi postali", ha detto Ugolini.

La manutenzione dei fiumi

Che poi ha attaccato sulla "mancata manutenzione" dei fiumi. "Voglio vedere quei fiumi puliti, è inaccettabile vedere quelle cataste di tronchi ancora presenti, senza nessuno che se ne prenda una responsabilità - ha continuato -. Negli ultimi 30 anni sulla manutenzione ordinaria del territorio non è stato fatto nulla, il commissario Figliuolo presto dirà la sua su quanto accaduto nell'ultimo anno e mezzo. Una grande figura come lui non può essere trattata come un cialtrone". De Pascale: "Il ministro Nello Musumeci ha detto che hanno dato 600 milioni di euro negli ultimi 10 anni. Una gaffe involontaria, non era colpa sua, servono miliardi di euro per le casse di laminazione e sì, bisogna sbloccare i piani speciali, serve collaborazione da parte del governo centrale e ora non c'è. Va snellita la burocrazia cambiando la mentalità, la pubblica amministrazione deve essere amica delle imprese, credo molto nel metodo della concertazione. I bandi del Psr vanno gestiti meglio e bisogna tornare a due agenzie regionali, una per l'emergenza e una per la gestione dei dissesti sul territorio", questo l'affondo finale del sindaco di Ravenna.