CHIARA CARAVELLI
Cronaca

Evaso dal Pratello a Bologna: 17enne si consegna ai carabinieri

Il ragazzo tunisino era scappato a inizio luglio dall’istituto minorile. Insieme con altri tre complici aveva compiuto una rapina in via Toscana. Giovedì si è costituito con il proprio avvocato alla caserma di Parma

L’ingresso del carcere minorile Pratello a Bologna

L’ingresso del carcere minorile Pratello a Bologna

Bologna, 13 luglio 2024 – È durata appena dieci giorni la fuga del diciassettenne tunisino evaso dal carcere minorile del Pratello. Il giovanissimo si è presentato, accompagnato dal suo avvocato, a una stazione dei carabinieri di Parma, per poi essere riportato in cella.

Ma ripercorriamo i fatti. Il diciassettenne era fuggito scavalcando la recinzione del cortile e poi il muro perimetrale del penitenziario, approfittando del fatto che, in quel momento, l’area non fosse stabilmente presidiata da agenti della polizia penitenziaria. Da quel momento, aveva fatto perdere le proprie tracce. Nei giorni successivi, gli agenti lo avevano cercato in Montagnola e in piazza XX Settembre, avevano chiesto notizie ai ragazzi ospiti di comunità d’accoglienza che lo conoscevano e frequentavano, senza però riuscire a trovarlo. Fino alla serata di giovedì scorso, quando si è presentato spontaneamente in caserma.

Il ragazzo, che compirà a breve 18 anni, era stato arrestato il 9 maggio a Poviglio, nel Reggiano. Si tratta del quarto membro della baby gang che, il 29 aprile scorso, aveva fatto irruzione in una pizzeria da asporto di via Toscana mettendo a segno una rapina: in quell’occasione i giovanissimi erano fuggiti con circa 200 euro di fondo cassa e due cellulari, di proprietà dei gestori del locale, che erano stati minacciati con un machete e un coltellino.

La banda, poi identificata e bloccata dalla polizia, era composta da un diciottenne e tre diciassettenni, tutti di origine tunisina, già noti alle forze dell’ordine per precedenti specifici e non. Proprio il fuggitivo era stato rintracciato dagli agenti della Squadra mobile grazie a un’indagine sui social dei primi tre, dato che alcune foto scattate insieme, confrontate con le immagini della rapina tratte dai filmati delle telecamere di videosorveglianza della pizzeria, hanno permesso il suo riconoscimento.

Ogni giorno – così Domenico Maldarizzi, segretario nazionale della Uil Pa polizia penitenziaria – tra morti, suicidi, omicidi, violenze di ogni genere, stupri e molto altro ancora, viene certificato il fallimento del sistema carcerario, che si tratti del circuito destinato agli adulti o di quello riservato ai minori poco cambia, se non il fatto che in quest’ultimo settore sia ancora più grave. Quelli che stiamo raccontando sono numeri pazzeschi, senza precedenti, inumani persino per un paese totalitario, figuriamoci per uno che voglia concretamente dirsi democratico e civile".