Verona, 17 dicembre 2022 - Un altro passo verso la piena inclusione è stato fatto a Verona, dove il Consiglio comunale ha approvato una mozione che sollecita la giunta all'adozione di linee guida per l'utilizzo del genere nel linguaggio amministrativo. Un linguaggio nondiscriminatorio e attento alle differenze di genere. Ciò significa che, d'ora in avanti, anche in ogni documento amministrativo e in ogni comunicazione di carattere ufficiale e istituzionale rivolta alla cittadinanza si potrà usare la declinazione al femminile di qualsiasi carica, se questa carica è rappresentata da una donna. Una strada che gli atenei veronesi hanno intrapreso già da tempo con l'adozione delle linee guida per l'uso di un "Linguaggio di pari opportunità".
Assessora anziché assessore, le consigliere e i consiglieri
Ad esempio "assessora" anziché "assessore", oppure "le consigliere e i consiglieri" anziché "i consiglieri" quando ci si riferisce a una pluralità che include persone dei due generi. "Non ci sono dubbi sull'uso del maschile quando si parla di un uomo - osserva la capogruppo di Traguardi Beatrice Verzè, consigliera con delega alle Pari opportunità e prima firmataria della mozione -. I dubbi ci sono solo sui termini riferiti alle donne, specialmente se ricoprono ruoli istituzionali. Si tratta di una mancanza di abitudine, perché non ci sono obblighi linguistici che vietino di usare la declinazione al femminile".
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Un uso più consapevole della lingua italiana
In generale, usare un linguaggio rispettoso del genere "significa utilizzare in maniera più consapevole la lingua italiana - ripete Verzè - e contribuire a un'adeguata rappresentazione pubblica del ruolo della donna nella società. In ambito amministrativo, in particolare, il linguaggio è importante anche per contrastare gli stereotipi".
L'assemblea municipale, dunque, impegna la giunta guidata dal sindaco Damiano Tommasi, alla guida di una compagine di centrosinistra, all'adozione delle linee guida per l'utilizzo del genere nel linguaggio amministrativo, uno strumento operativo, già messo a disposizione delle strutture comunali, che si fonda sulle indicazioni formulate da istituzioni di livello europeo e nazionale (il Parlamento europeo, il Ministero dell'istruzione, dell'Università e della Ricerca) nonché sulle sollecitazioni dell'Accademia della Crusca.
"Lo consideriamo un segnale importante per un corretto approccio alla comunicazione e alle prassi delle istituzioni" osserva Verzè. "Con questo strumento abbiamo l'opportunità di promuovere, nei vari ambiti dell'attività amministrativa del Comune di Verona, un impiego del linguaggio il più possibile rispettoso delle differenze di genere - continua - e quindi rappresentativo delle diverse componenti che concorrono alla formazione e allo sviluppo della nostra comunità".
I colleghi maschi plaudono all'iniziativa
Anche i colleghi maschi plaudono all'iniziativa: "siamo convinti che un'amministrazione pubblica vicina a cittadini e cittadine anche con le parole giuste, che si rivolge a loro adoperando un linguaggio diverso e rispettoso delle loro identità, possa contribuire a costruire un nuovo rapporto fra le persone e le istituzioni", aggiungono i consiglieri comunali di Traguardi Giacomo Cona e Pietro Trincanato.