REDAZIONE VERONA

Ecco chi ha investito Chris Abom, il 13enne morto nel Veronese. La mamma: “Lasciato a terra come un cane”.

L’operaio di 39 anni della Valpolicella dovrà rispondere anche della fuga dopo l’incidente e omissione di soccorso. La Procura sta valutando l’arresto. Zaia: “Ora la giustizia farà il suo corso”

Chris Obeng Abom durante una partita di calcio con la squadra del Negrar

Verona, 2 agosto 2023 – Ci sono volute solo poche ore per identificare il pirata della strada che lunedì sera ha travolto Chris Obeng Abom, il 13enne investito sulla provinciale a Negrar di Valpolicella e morto poche ore dopo all’ospedale di Verona. Si tratta di un 39enne che è stato denunciato per omicidio stradale, fuga dopo incidente e omissione di soccorso. La mamma riferita al figlio: “Lo hanno lasciato morire a terra come un cane”.

Mentre la famiglia attende la restituzione della salma per poter fissare i funerali di Chris, la Procura della Repubblica di Verona sta valutando la richiesta di una misura cautelare per l’operaio, che ha alle spalle dei precedenti per droga e guida in stato di ebrezza. Questo ultimo particolare avrebbe potuto spingere il pm a disporre l’arresto preventivo. Ma “l'automobilista non si poteva arrestare, non c'era flagranza di reato. Se si fosse proceduto all'arresto sarebbe stato illegale. Al massimo si poteva valutare il fermo di pg. Ma, al 99%, anche questo non sarebbe stato convalidato”, ha detto all'Ansa il sostituto procuratore di Verona Bruno Bruni. Adottare un fermo da parte dell'autorità di pg, ha osservato Bruni, significava presupporre un reale pericolo di fuga, “che in quel momento non è stato riscontrato”.

Gli atti sull'omicidio stradale del ragazzino sono arrivati oggi in Procura. “Adesso – ha spiegato Bruni – vaglieremo tutti gli elementi e valuteremo se vi sia la necessità di eventuali misure cautelari”.

Intanto la patente gli è stata ritirata e il veicolo posto sotto sequestro. Il 13enne è morto per ipossia: è rimasto sulla strada per un’ora prima di essere soccorso. 

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Zaia: “Ora la giustizia farà il suo corso”

“Oggi il dolore e lo sgomento sono ancora più intensi, dopo aver ascoltato le parole dei bravi medici veronesi che hanno tentato di salvare Chris, secondo i quali, se fosse stato soccorso subito, avrebbe anche potuto salvarsi”, fa sapere il governatore Luca Zaia. “Complimenti ai carabinieri che, in poche ore, hanno individuato il pirata della strada che ha investito il piccolo Chris a Negrar, fuggendo subito dopo senza prestare soccorso”, aggiunge. “Li ringrazio per l'efficienza con cui hanno chiuso il caso – conclude il Governatore – ora la giustizia farà il suo corso, mentre il paradiso ha accolto un altro piccolo angelo".

È andato al lavoro col parabrezza sfondato

A incastrare il 39enne sono state le telecamere installate dal Comune nella zona. L'uomo è stato ripreso dagli occhi elettronici di sorveglianza mentre, ieri mattina, si recava al lavoro in un cantiere edile della Valpolicella alla guida dell'auto con mezzo parabrezza sfondato e altri danno al cofano, presumibilmente causati dall’impatto con il corpo del ragazzino. E lo ha fatto nelle stesse ore in cui tutti, sul territorio, parlavano della tragedia accaduta al 13enne, una promessa del calcio della squadra locale. La macchina, intestata alla madre, era stata rintracciata attraverso dei pezzi di carrozzeria trovati sul luogo dell’incidente: un fanale e un frammento dello specchietto retrovisore.

Chris è rimasto accasciato a terra per un’ora

I sanitari hanno confermato che, se fosse stato soccorso anziché essere abbandonato sulla strada, il 13enne si sarebbe potuto salvare. Il giovanissimo calciatore della Polisportiva Negrar è morto in ospedale per ipossia, essendo rimasto accasciato a terra per almeno un'ora prima che venissero allertati i soccorsi. Ad accorgersi del corpo è stato un passante. Intanto i genitori – di origine ghanese e residenti nel veronese da una ventina di anni – attendono il nullaosta dall'Autorità giudiziaria per la restituzione della salma e poter così celebrare il funerale del figlio. La famiglia, che vive proprio a San Vito di Negrar, dove è deceduto Chris, è sostenuta dalla vicinanza di tutta la comunità africana della Valpolicella. Chris, che sognava di fare il calciatore in una grande squadra, stava tornando a casa dopo una partita di pallone con gli amici. 

Il Comune: “Comportamenti criminali”

“Il tragico incidente stradale in cui ha perso la vita un nostro ragazzo di Negrar, Chris Obeng Abom, ha destato profonda commozione nel nostro territorio. In questa triste circostanza il sindaco, gli amministratori e dipendenti comunali, esprimono la propria vicinanza alla famiglia, agli amici, ai compagni di scuola e di calcio, e a tutti coloro che lo hanno conosciuto”, ha scritto stamattina il Comune sulla pagina Fecebook istituzionale. “Chris è purtroppo l'ennesima giovane vittima di comportamenti criminali, al volante e non solo, che devono far riflettere perché segnale di un totale disinteresse per l’importanza della vita, propria e altrui”. Sono 25 i pedoni uccisi in Veneto nei primi sette mesi del 2023.