PATRICK COLGAN
Economia

Vinitaly 2024 punta forte sull’estero: attesi 1.200 top buyer

Presentata al Parlamento Europeo di Bruxelles la nuova edizione della Fiera, dal 14 al 17 aprile. Già confermata la presenza di 4.300 cantine. Il presidente di Veronafiere, Bricolo: “Vogliamo offrire sempre più opportunità di business agli espositori”

Bruxelles (Belgio), 20 marzo 2024 – Oltre 4.300 cantine già confermate e milleduecento top buyer internazionali selezionati e ospitati da Veronafiere, in aumento del 20 per cento rispetto all’anno scorso. Un record. Vinitaly 2024 punta forte sull’estero per ampliare le opportunità di business per il vino italiano.

Un percorso che la nuova governance della fiera ha intrapreso con decisione negli ultimi anni e che ha visto un ulteriore sviluppo in vista del Vinitaly 2024 che si terrà dal 14 al 17 aprile: “Più importatori ci sono più ci sono possibilità di fare business per i nostri espositori – ha detto Federico Bricolo, numero uno di Veronafiere -, è una direzione che abbiamo intrapreso con forti investimenti e il supporto di tutto il sistema Italia: ambasciate, Ice (l’agenzia per l’internazionalizzazione, ndr) e camere di commercio”.

La presentazione del Vinitaly 2024 nella sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles
La presentazione del Vinitaly 2024 nella sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles

Presentazione al Parlamento Europeo

L’ultima di 18 tappe dedicate a importatori, grossisti e protagonisti del mondo della ristorazione fra roadshow, fiere e preview in Europa, Asia e Americhe, si è tenuta martedì sera per cento invitati fra professionisti del settore e giornalisti nell’ambasciata d’Italia a Bruxelles.

È stata seguita oggi dalla presentazione della Fiera nella sede del Parlamento Europeo: “La scelta di questo luogo segna il nostro impegno per l’internazionalizzazione – ha proseguito Bricolo -, ma è anche il luogo dove si decidono i destini della viticoltura europea. Parliamo di un settore che ha un grande valore economico per l’Italia, vale 14 miliardi, 7,7 di export e coinvolge più di 200mila imprese. Pensiamo però che abbia anche un grande valore sociale perché dove si sviluppa la viticoltura tutto il territorio ne trae beneficio, anche in senso paesaggistico e turistico”.

Ma l’ultima legislatura europea, che sta giungendo a conclusione, è stata anche un terreno di scontro: “Vediamo attacchi al mondo del vino, proposte di etichette che potrebbero spaventare il consumatore – ha proseguito -, magari per spostare il mercato su altre bevande. Ma va ricordato che penalizzare il mondo del vino significa penalizzare anche grandi territori, intere regioni”.

Vino e digitale

Un altro settore sul quale Vinitaly ha investito è quello della gestione digitale dei dati: “L’anno scorso abbiamo creato oltre 11mila contatti attraverso la piattaforma Vinitaly Plus – ha spiegato l’amministratore delegato Maurizio Danese – e intendiamo raddoppiare questi numeri”.

Negli ultimi anni è stata fatta la scelta di una sempre maggiore qualificazione della fiera veronese che punta ora esclusivamente sulle presenze professionali: “Si tratta di una scelta precisa – prosegue Danese -, ce lo chiedevano gli espositori, andava messo ordine. Siamo passati da circa 140mila presenze a 90mila, delle quali un terzo internazionali. Al contempo abbiamo spostato le iniziative per gli appassionati di vino in città, con il programma di Vinitaly in the city. Un’esperienza che funziona e che ci permette di dialogare, attraverso musica, arte e cultura anche con i giovani, il settore che al momento è per noi più difficile da raggiungere”. L’iniziativa potrebbe espandersi, quest’anno ci sarà sicuramente un ‘Vinitaly in the city’ in Calabria e altri potrebbero essere organizzati. 

Vinitaly Usa

Nel frattempo l’attività della fiera veronese va già oltre la fiera di aprile, a ottobre è in programma la prima edizione di Vinitaly Usa, a Chicago: “Nonostante sia già il primo cliente – ha concluso l’ad Danese -, pensiamo sia un mercato che offra ancora molte opportunità. Non ci sono fiere del vino negli Stati Uniti, noi ci crediamo”. Proprio con riferimento al mercato nordamericano il 13 aprile a Vinitaly si terrà la tredicesima edizione di Opera Wine, con 131 produttori selezionati da Veronafiere e Wine Spectator. Protagonista sarà ancora una volta la Toscana, con ben 33 produttori invitati.