Venezia, 31 dicembre 2022 – Coppie gay, soltanto il padre biologico può essere registrato all'anagrafe come genitore di un bambino nato da una maternità surrogata. Il secondo genitore, se vuole essere riconosciuto, deve adottare il bambino. A stabilirlo è la Cassazione del tribunale di Venezia, che ha ribaltato – e quindi annullato – la sentenza giudici dei giudici d'Appello che nel 2018 avevano imposto all’allora sindaco di Verona, Fedrico Sboarina, di riconoscere i due padri di un bambino nato in Canada grazie alla donazione di ovuli.
La sentenza
È una decisione destinata a far discutere, soprattutto dopo i tanti bambini che a Milano sono stati iscritti all’anagrafe con il nome di due genitori gay, padri o madri che siano. Per la Suprema corte, l'altro membro della coppia può intraprendere solo la strada dell'adozione. A comunicare la decisione è stato il legale dei due padri, l'avvocato Alexander Schuster, del foro di Trento, secondo il quale “al di là dell'esito non auspicato, la sentenza dimostra una nuova grande sensibilità per il tema”.
Cosa è successo a Verona
La vicenda ruota attorno ad un bambino nato nel 2015 e concepito con il seme di uno dei due uomini veneti – sposati in Canada – e l'ovulo di una donatrice. La legge sulla maternità surrogata canadese permette il riconoscimento della doppia paternità in due tempi: l'atto di nascita del piccolo è stato inizialmente redatto con il solo padre biologico, poi i due papà hanno ottenuto dalla Corte Suprema della British Columbia una sentenza che riconosce ad entrambi di essere genitori. L'atto di nascita, modificato secondo quanto stabilito dai giudici canadesi, è stato inviato all'anagrafe di Verona che però si è rifiutata di correggere il documento italiano che indicava il solo padre biologico.