REDAZIONE VERONA

Duplice omicidio a Verona, confessa il figlio Osvaldo Turazza / FOTO e VIDEO

L’uomo, 55 anni, con precedenti per droga e reati contro la persona, ha chiamato il 117 e ha poi accompagnato le forze dell’ordine sul luogo del delitto aprendo loro la porta: all’interno, accoltellati alla gola, i suoi genitori. É accusato di omicidio volontario aggravato

Verona, 26 aprile 2023 – Ha confessato, è stato proprio il figlio Osvado Turazza, ad uccidere con delle coltellate alla gola i genitori, Giampaolo Turazza e Vilma Vezzaro

Anzi, è stato proprio lui a chiamare la Guardia di Finanza (video) e ad accompagnare i militari sul luogo del delitto, aprendo loro la porta di casa e facendo ritrovare i corpi. Il movente, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti e degli investigatori, andrebbe ricercato nei contrasti che segnavano i rapporti tra l'uomo e i suoi genitori: Osvaldo Turazza chiedeva loro sempre soldi, a causa dei suoi problemi con gli stupefacenti. Nel suo passato vi sono precedenti per reati contro la persona e per droga.

Osvaldo Turazza, 55 anni, ha confessato l'omicidio dei genitori
Osvaldo Turazza, 55 anni, ha confessato l'omicidio dei genitori

Le ultimissime novità sul duplice omicidio di Borgo Roma, quartiere di Trento, arrivano proprio da una nota diffusa dalla Questura di Verona che ricostruisce l’accaduto delle ultime ore, grazie ad un’operazione congiunta della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza

La ricostruzione degli inquirenti

Nel pomeriggio di ieri, martedì 25 aprile, è scritto, “personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza di Verona sono intervenuti nel capoluogo, in via Aquileia 22 per una ipotesi di omicidio in famiglia. Infatti, poco prima delle 17, un uomo di 55 anni, veronese, con precedenti per reati contro la persona e stupefacenti, aveva contattato telefonicamente il numero di pubblica utilità 117 riferendo, in evidente stato di agitazione, di aver compiuto, la sera precedente, l’omicidio dei genitori”.

I corpi in "estese chiazze di sangue”

“Nel corso della telefonata l’uomo riferiva di aver vagato tutta la notte per la città e di trovarsi in quel momento in via Don Nicola Mazza, proprio nei pressi della sede delle Fiamme Gialle scaligere. L’uomo veniva subito raggiunto da una pattuglia della Sezione operativa pronto impiego della Guardia di Finanza, unitamente alla quale si recava presso l’abitazione dei genitori dove apriva la porta e consentiva così ai militari di verificare l’effettiva presenza di due corpi esanimi giacenti in estese chiazze di sangue”.

L’interrogatorio sul luogo del crimine

I Finanzieri a quel punto avvisavano della notizia di reato la sostituta procuratrice Elvira Vitulli e richiedevano l’intervento urgente della Polizia Scientifica della Questura di Verona per i necessari rilievi tecnici, “assicurando che la scena del crimine non fosse compromessa”. Il personale specializzato della Polizia Scientifica, alla presenza della magistrata e del capo della Squadra mobile, Carlo Bartelli, “hanno quindi effettuato i rilievi necessari all’acquisizione degli elementi probatori indispensabili agli sviluppi processuali”. 

Omicidio volontario aggravato

“Sono seguite ulteriori immediate indagini per consolidare gli indizi di colpevolezza anche attraverso l’interrogatorio dell’uomo” ad opera della pm in esito al quale l’indagato è stato “sottoposto a fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario aggravato dalla contestualizzazione domestica”.

Le ipotesi al vaglio degli investigatori circa il movente dell’omicidio si muovono nel contesto dell’uso e maneggio degli stupefacenti con mirate indagini che si appuntano in particolare sulle ricostruzioni degli ultimi minuti di vita delle vittime.

La persona sottoposta a fermo, infatti, figlio unico della coppia, da tempo non viveva più con i genitori pur mantenendo con loro rapporti per soddisfare le proprie esigenze quotidiane.

Nelle prossime ore è prevista l’udienza di convalida”.

Il giallo risolto in poche ore

In queste ore c’è stata dunque una svolta nelle indagini del caso della coppia trovata uccisa in un appartamento a Verona, nel quartiere di Borgo Roma: è stato arrestato l’unico figlio, Osvaldo Turazza, che non viveva con i genitori. Le vittime sono Giampaolo Turazza e Vilma Vezzaro, rispettivamente di 75 e 73 anni. I corpi sono stati scoperti ieri, dopo la confessione dell’uomo, ma l’efferato duplice omicidio sarebbe avvenuto il giorno prima, lunedì 24 aprile.

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Le prime notizie sull’accaduto

Secondo quanto si è appreso, il figlio 55enne si è presentato ieri pomeriggio attorno alle ore 16 nella caserma della Guardia di Finanza. Sembra che l’uomo sia stato portato quindi nella casa dei genitori in cui è avvenuto in crimine, dal quale sarebbe uscito in manette. È accusato di duplice omicidio. Ora si trova nel carcere veronese di Montorio, in attesa dell’udienza di convalida.

Osvaldo Turazza sembra andasse frequentemente a trovare i genitori, anche se i vicini raccontano di qualche litigio. L’uomo viveva con la compagna nel quartiere veronese di Porto San Pancrazio e si recava a trovare il papà, esercente, e la mamma, segretaria, entrambi in pensione, in bicicletta.

I due genitori sarebbero stati accoltellati alla gola: il corpo del padre sarebbe stato trovato in camera da letto, sebbene ancora vestito, la madre nel corridoio di casa.