Verona, 2 novembre 2023 – Sono riprese alla prime luci dell’alba le ricerche dell’escursionista disperso sulle montagne del Veronese. Non si hanno notizie da ieri di un 40enne di Mozzecane salito sulla cime del Corno d'Aquilio, sul monte Lessinia.
Le ricerche si erano interrotte nella notte a causa della fitta nebbia e le condizioni meteo proibitive. Poco prima di fermarsi, i soccorritori avevano trovato delle tracce dell’uomo: una luce sotto la croce di vetta, dove la presenza del 40enne è stata confermata dal fiuto dei cani molecolari.
Cosa è successo: l’ultimo contatto
L'uomo è partito alle 5.30 di ieri da Mozzecane, in provincia di Verona, intenzionato a completare un giro ad anello e rientrare a casa per mezzogiorno. L’ultimo contatto tre dopo, alle 8.20, quando ha inviato alla moglie una foto scattata dalla cima del Corno d'Aquilio, nel territorio di Sant'Anna d'Alfaedo, nella zona a ridosso col Trentino. Da quel momento il silenzio: il 40enne non ha più mandato messaggi. Preoccupata, ma moglie ha allertato i soccorsi.
L’allarme della prefettura
Dopo l’ultimo messaggio alla moglie, si sono perse le stracce del 40enne. Non ha più risposto alle chat e anche il suo cellulare suonava libero, squillando senza risposta. Dopo che la sua auto è stata rinvenuta ancora parcheggiata in località Tommasi, verso le 16 la prefettura ha richiesto l'intervento del Soccorso alpino di Verona, attivando il protocollo di ricerca e allertando tutte le forze.
I soccorritori hanno iniziato a perlustrare il percorso che l'escursionista aveva indicato ad un amico prima di partire. Dopo una prima perlustrazione a vuoto, è stato chiesto l'intervento del Soccorso Alpino Trentino, che hanno inviato rinforzi dalle stazioni di Ala e Vallagarina.
La mappa delle ricerche
I soccorritori stanno passando al setaccio il Sentiero 234 dei Contrabbandieri, ma anche gli itinerari limitrofi e la zona del Passo della Morte e dei Denti della Sega. Sceso il buio, è arrivata alla centrale operativa la segnalazione di alcune persone che avevano visto una luce provenire proprio sotto il punto dove si stava muovendo una squadra.
Trovate delle tracce: forse è vivo
Alcuni soccorritori si sono quindi calati con le corde lungo la parete – visionata anche dall'elicottero di Trentino emergenza, dotato di termocamera – ma non c'è stato alcun riscontro. Nella notte, tre cani molecolari hanno portato i soccorritori nella stessa direzione, ovvero un canale che scende a sud sotto la croce di vetta del Corno d'Aquilio.
Purtroppo per la presenza di nebbia persistente e le proibitive condizioni operative non è stato possibile scendere nella notte, stesso motivo per cui non si sono potuti utilizzare i droni dei vigili del fuoco dotati del sistema Imsi Catcher e termocamera, arrivati attorno alle 2.