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Verona, concerti all’Arena, Gasdia: "Impegno a rendere l'Arena sempre più accessibile

La soprintendente dopo la condanna a Fondazione. L’associazione Coscioni ha vinto il ricorso presentato da una ragazza disabile. Entro fine dicembre pronta una pedana

Arena di Verona

Verona, 23 marzo 2023 - Disabili discriminati ai concerti all'Arena di Verona e in molti palazzetti e stadi d'Italia. Fondazione Arena condannata per discriminazione verso i disabili corre ai ripari. 

"Questa vicenda mi sta molto a cuore. Mi sono sentita molto coinvolta fin dal 2019 e ho riservato la massima attenzione possibile ai progetti di accessibilità, rallentati purtroppo dal Covid. Lo ritengo tanto importante che quest'anno per il centesimo festival inizierà un ulteriore progetto di accessibilità alle opere già anticipato a febbraio", lo ha dichiarato la Soprintendente dell'Arena di Verona, Cecilia Gasdia, dopo la recente condanna del Tribunale Civile per condotta discriminatoria, a causa della mancata fruibilità dei concerti di extra-lirica a persone disabili.

"Sento come un dovere - ha spiegato Gasdia - impegnarci affinché l'Arena, in occasione degli spettacoli, sia un luogo sempre più accessibile e lo faremo attuando nel più breve tempo possibile il progetto scaturito da questo giudizio, frutto di un lungo e attento confronto con i nostri tecnici. Sono fiduciosa che, insieme al Comune di Verona, potremo attuare un grande intervento di miglioramento, anche in vista delle cerimonie delle Olimpiadi e Paralimpiadi del 2026" ha concluso.

Fondazione condannata

Il Tribunale di Verona ha condannato Fondazione Arena di Verona, Arena di Verona e Vivo Concerti per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità, a causa della mancata fruibilità dei concerti di extra-lirica organizzati all'interno dell'anfiteatro.

Il ricorso era stato promosso da Sofia Righetti, assistita dall'avvocato Alessandro Gerardi dell'Associazione Luca Coscioni, e la prima sezione civile del Tribunale scaligero, presieduta dal giudice Massimo Vaccari, con un'ordinanza che non ha precedenti, ha stabilito per la prima volta che le persone con disabilità che accedono all'interno di Arena di Verona per assistere agli eventi dal vivo vengono discriminate rispetto a tutti gli altri spettatori perché i posti loro assegnati non gli consentono di fatto di assistere allo spettacolo.

Palco invisibile dalla carrozzina 

Durante i concerti, infatti, le persone sedute in platea si alzano in piedi, ballano e si spostano e quindi impediscono alle persone sedute in carrozzina dietro di loro di vedere il palco. Per rimediare, le società che sovrintendono agli eventi di extra-lirica entro il prossimo 31 dicembre dovranno realizzare una pedana rialzata da posizionare all'interno dell'anfiteatro in grado di consentire anche alle persone con disabilità di assistere al concerto. Inoltre dovranno risarcire il danno subìto da Sofia Righetti, stabilito in 3.500 euro.

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Il concerto di Coez

L'Associazione Coscioni assiste anche a un'altra ragazza con disabilità, Valentina Tomirotti, che non è riuscita a vedere il concerto di Coez il 29 settembre 2019. Dopo un primo rigetto del Tribunale di Mantova, il procedimento è tuttora pendente alla Corte di Appello di Brescia.

Un problema nazionale

La battaglia continua. "Siamo consapevoli - hanno sottolineato i legali dell'Associazione Cosconi - che il problema della fruibilità dei concerti per le persone con disabilità non è circoscritto solo all'Arena di Verona, ma è esteso su tutto il territorio nazionale e riguarda palazzetti, stadi e tanti altri posti all'interno dei quali le postazioni dedicate alle persone con disabilità sono ubicate in fondo alla platea, lontane o comunque ai margini dal palco, in luoghi che rendono complicata e non ottimale la visione del concerto".

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