Verona, 6 settembre 2023 – Dopo l’operazione antidroga che ha rivelato come lo stadio Bentegodi fosse usato come una “piazza” di spaccio di cocaina, c’è la reazione delle istituzioni locali che, assieme all’Hellas, costituiscono un’apposita task force. Le parole d’ordine sono collaborazione e dialogo tra Comune, forze dell’ordine e società sportiva per lasciarsi alle spalle lo scenario emerso con il blitz del 30 agosto che ha portato all'emissione di 12 provvedimenti cautelari a ultras della Curva Sud, per traffico e spaccio di cocaina all'interno dello stadio.
L’incontro tra istituzioni e società sportiva
È il risultato di un incontro svolto stamattina tra il questore, Roberto Massucci, il sindaco Damiano Tommasi, e i vertici dell'Hellas, con il presidente Maurizio Setti. A oggi - riferisce la Questura - sono state segnalate 37 persone alla Prefettura come assuntori, con la contestazione di 60 violazioni al regolamento d'uso dell'impianto, che vieta espressamente detenzione e consumo di droga ma anche la mera presenza di persone in stato di alterazione psicofisica. Nei prossimi giorni continueranno le notifiche di ulteriori provvedimenti nei confronti di altri assuntori già identificati.
Le azioni dell’Hellas
La società ha chiesto alla Questura le informazioni necessarie per applicare il "mancato gradimento” previsto dalla normativa sportiva, per coloro che violano il codice etico. È stata condivisa la necessità di proseguire nel dialogo con i tifosi da parte dell'Hellas, attraverso una struttura dedicata - il cosiddetto - “Dipartimento dei tifosi” e operativamente attraverso il Supporter Liaison Officer. La società si è messa a disposizione per gli interventi sul sistema di videosorveglianza, e sulla formazione degli steward. Verrà formata una task force tra società sportiva, Comune e Questura, per un lavoro che sarà sviluppato nei prossimi mesi.