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Venezia è in pericolo, lo dice l’Unesco. San Giuliano: “Me ne sto occupando, ma non parlo”

L’agenzia Onu ha aperto un dossier: la laguna potrebbe essere inserita nella lista ‘Patrimoni universali in pericolo’. Il sindaco: “Resta la città più bella del mondo”

Acqua alta a Venezia

Venezia, 29 agosto 2023 – Venezia è in pericolo? L’Unesco lancia l’allarme e minaccia di inserire la città nella lista ‘Patrimoni universali in pericolo’, il sindaco respinge l'attacco al mittente: “Venezia resta la città più bella del mondo”. Assediata dall’acqua alta, dalle orde di turisti e dalle Grandi Navi, Venezia potrebbe essere declassata: tutto dipenderà dalla conclusione del dossier aperto dall’Unesco, che potrebbe perfino ritirare ai veneziani il timbro di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

San Giuliano: “Me ne sto occupando“

"Dossier Unesco? Me ne sto occupando, ma non ne parlo”, dice il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. "C'è un momento di riservatezza e poi c'è un momento di narrazione", ha aggiunto il ministro al Lido di Venezia, dove è arrivato oggi per la Mostra del Cinema. E Brugnaro non le manda a dire: "Una cosa certa: l'Unesco ha sede anche a Venezia, su un immobile del Comune. Ma certo noi non faremo nessuna azione di ritorsione. Noi rispettiamo una grande istituzione".

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Si deciderà Riad

La raccomandazione dei funzionari sarà sottoposta all'esame del Comitato del patrimonio mondiale dell'Unesco con tutti i rappresentanti degli Stati membri: una riunione che si terrà a Riad, in Arabia Saudita, tra il 10 e il 25 settembre, quando si voterà perché venga eventualmente adottata.

Brugnaro: “Ci muoviamo insieme al governo”

“Siamo fiduciosi che la decisione sarà ragionata e in ogni caso qualsiasi sarà la decisione Venezia resta la città più bella del mondo, una delle capitali mondiali della cultura". Lo ha detto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, a proposito dell'ipotesi avanzata dal World Heritage Centre dell'Unesco di inserire la città nella lista dei ‘Patrimoni universali in pericolo’.

"Continueremo a rispettare una grande istituzione come l’Unesco, ma qualche volta i funzionari dovrebbero ascoltare un po' più la parte politica e non soltanto i comitati vari, gli amici degli gli amici", ha aggiunto Brugnaro. “Noi ci muoviamo insieme al governo, con grande collaborazione. È lo Stato italiano che ha relazioni con l'Unesco, non la città direttamente", ha spiegato Brugnaro.

Le prescrizioni Unesco

Il dossier Unesco è una doccia ghiacciata, ma non è caduta all’improvviso. Da tempo l’agenzia delle Nazioni avevano avvertito l’Italia, segnalando alcune prescrizioni per evitare che Venezia venga depennata dalla lista del patrimonio Unesco.

"Le prescrizioni perentorie che ci sono state date dall'Unesco – ha ricordato il sindaco di Venezia – erano il Mose, che doveva essere messo in attività, spostare le navi e un minimo di programmazione del turismo. Questo noi lo abbiamo fatto, ma la commissione a metà agosto ha pensato altro: una commissione fatta di persone che ascoltano tutti, a prescindere dalla rappresentanza. Io sono fiducioso che poi la decisione politica finale sarà più ragionata. Di più non merita una risposta quel documento, francamente carico di cose inesatte, per non dire addirittura sbagliate".