Venezia, 25 febbraio 2024 – È polemica sul ticket a Venezia, il contributo d’accesso di 5 euro all’area storica che il Comune inizierà a sperimentale dalla fine di aprile nei giorni di primavera ed estate con il maggiore afflusso di turisti. Ed è uno scontro istituzionale, perché a sollevare critiche contro la nuova misura adottata dalla città lagunare è la ministra del Turismo Daniela Santanchè che in un intervento venerdì al convegno Forum in Masseria ha detto: “Le tasse stanno sulle scatole a tutti, meglio che costi di più un servizio che una tassa” che “non dà nulla in cambio”. E ha aggiunto di averne parlato già con il sindaco Luigi Brugnaro. Oggi è arrivata la replica dell’amministrazione comunale veneziana, con l’assessore ai Tributi Michele Zuin che ha spiegato che il contributo d’accesso non è introdotto “nell’accezione che ne dà il ministro” e ribadisce che serve a “gestire i flussi turistici”.
La ministra del Turismo Santanchè
"Non sono d'accordo di usare la tassazione per gestire il turismo, sembra che aumentare le tasse sia la cosa facile ma non è nel mio spirito, abbiamo tante altre leve". È quanto ha affermato la ministra del Turismo Daniela Santanchè intervenendo al Forum in Masseria. Quanto al ticket da pagare a Venezia di 5 euro messo del sindaco Brugnaro risponde: "No, non la condivido, io preferisco che costi di più un servizio come alle Cinque Terre per il trasporto dei turisti, che mettere una tassa tout court senza dare niente in cambio. Stanno sulle scatole le tasse. Adesso, è stato approvato l'altro giorno in Parlamento che si potrà rivedere la tassa di soggiorno, abbiamo sempre sostenuto che dovrebbe essere una tassa di scopo, la paghi perché i tuoi soldi andranno reinvestiti nel turismo. Oggi la tassa di soggiorno serve per appianare i bilanci dei comuni".
L’assessore ai Tributi Zuin
L'assessore ai Tributi di Venezia, Michele Zuin, ha replicato alla ministra Santanchè sulla critica al contributo d'accesso di 5 euro introdotto per i visitatori non pernottanti sostenendo che "far pagare le tasse senza dare niente in cambio" non sia giusto. "Unico scopo del contributo d'accesso", ha precisato Zuin in un’intervista pubblicata dal Gazzettino, "è gestire i flussi turistici ma non nell'accezione che ne dà il ministro. Facendo pagare qualcosa in più a chi arriva senza prenotare o a chi arriva nei giorni già previsti come molto affollati, contiamo di convincere una parte di questi visitatori a venire in momenti meno pesanti". "Cosa diamo in cambio?", si è chiesto l'assessore. "Non dobbiamo dare nulla: in cambio diamo la possibilità di una migliore fruizione della città a cittadini e turisti. Lo scopo è gestire i flussi, non è un modo di fare cassa facile a loro spese". La norma, istituita a fine 2018 dalla Legge di Bilancio del 2019, assegna a Venezia la possibilità di applicare un tributo ai visitatori che non dormono in città e che quasi sempre sono i responsabili del sovraffollamento delle calli e dei campi che rendono la vita difficile ai residenti, ma anche ai turisti che la notte si fermano e fanno girare l'economia della città.