Venezia, 12 dicembre 2023 – Palazzo Ducale si presenta con un nuovo volto dopo un cantiere lungo 18mila ore, dal 4 aprile 2022 al 16 novembre 2023, per riqualificare le facciate di uno dei simboli di Venezia nel mondo. È stata presentata questa mattina a Ca’ Farsetti la conclusione dell’intervento di messa in sicurezza delle facciate esterne dell’edificio, l’opera di riqualificazione finanziata dal Comune di Venezia per un importo complessivo di 2,8 milioni di euro. Ad illustrare le quattro fasi dell’intervento è stato l’assessore ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, con lei la responsabile del procedimento, l'architetto Stefania Liguori, i progettisti e la direzione lavori del raggruppamento temporaneo di professionisti con capogruppo Ta srl, architetto Alberto Torsello, nonchè la Ditta esecutrice dell'intervento Lares Restauri srl.
L’assessore: “Risultato straordinario”
“La riqualificazione di Palazzo Ducale è un intervento importante che questa Amministrazione ha messo in atto impegnando 2,8 milioni di euro di risorse economiche - ha commentato Zaccariotto - Il risultato è straordinario e ci permette di restituire alla città un edificio che è stato interessato da interventi di restauro e di consolidamento di grande qualità. È necessario sottolineare anche la procedura con la quale sono stati portati avanti i lavori, l’intervento è stato suddiviso in quattro fasi operative, al fine di garantire la fruibilità di Palazzo Ducale durante l’intera durata dei lavori. Il primo intervento ha riguardato l’angolo sud-est del Palazzo, in prossimità del Ponte della Paglia, per concludersi con gli interventi sulle facciate dell’ala nord e del cortile interno, in prossimità della Basilica di San Marco. Una modalità unica nel suo genere e che potrà essere ripetuta in occasione di altri interventi su monumenti storici. Il cantiere è stato studiato in maniera tale che non potesse mai compromettere il ruolo catalizzatore di Piazza San Marco, i visitatori e i cittadini hanno sempre potuto apprezzare la vista di Palazzo Ducale perché per il restauro delle ampie facciate si è optato per l’uso di piattaforme mobili che hanno garantito la massima flessibilità d’uso durante il cantiere. Una particolare attenzione che ha raggiunto anche l’obiettivo di limitare le interferenze con l’attività dei Musei Civici, grazie all’importante collaborazione con la Fondazione” ha concluso l’assessore Zaccariotto sottolineando la collaborazione della Soprintendenza in tutte le fasi di cantiere.
I lavori di restauro
I lavori hanno avuto come obiettivo la restauro delle facciate nell’ampia porzione del cosiddetto “mattonellato”, per una superficie totale di 1.800 metri quadrati. L’intervento ha riguardato anche il coronamento sommitale dell’edificio con il consolidamento degli elementi architettonici che lo caratterizzano, intervenendo sui 134 merli in pietra calcarea chiara e sulle 128 guglie in blocchi di pietra rossa di Verona. Si è provveduto al consolidamento degli elementi lapidei che presentavano evidenti segni di degrado (restauro conservativo della materia) e a realizzare interventi di miglioramento della sicurezza strutturale, con sistemi di legatura che hanno comportato anche la realizzazione di un innovativo sistema di rinforzo della cornice sommitale sui quali posano i merli e le guglie.
La messa in sicurezza
Inoltre, sono stati realizzati presidi strutturali mirati a migliorare la sicurezza dei quattro tabernacoli che caratterizzano gli angoli superiori delle facciate e dei doccioni in pietra aggettanti dalla cornice sommitale, contribuendo così a ripristinare un corretto displuvio delle acque meteoriche. I lavori hanno poi interessato altri elementi puntuali che presentavano situazioni critiche per la sicurezza e l’incolumità dei fruitori del palazzo; in particolare si è intervenuti con il restauro completo delle cinque bifore presenti sul fronte ovest della corte interna che presentavano un evidente stato di degrado. Sono state restaurate le vetrate a rullo storiche così come le parti in pietra. L’intervento ha permesso di rimuovere le reti di protezione che in passato erano state poste davanti alle finestre come presidi di sicurezza temporanei, ripristinando la piena leggibilità della facciata.
Le indagini georadar
L'opera di restauro è stata preceduta da estese indagini georadar su tutte le facciate, che hanno consentito una migliore comprensione del sistema costruttivo delle stesse. Gli esiti della campagna di indagini, oltre ad integrare l’apparato conoscitivo sulla complessa fabbrica di Palazzo Ducale, costituiscono una solida base scientifica anche in vista di interventi che si renderanno necessari nei prossimi anni.