Venezia, 7 Giugno 2021 - Chioggia, la sua comunità e l'Ordine dei Medici di famiglia del Veneto si stringono attorno al medico dell'Inps di origini camerunensi che nei giorni scorsi ha subito un'aggressione razzista mentre si trovava a lavoro. "Siamo indignati e arrabbiati: è intollerabile che un medico venga trattato in questo modo, venga colpito, minacciato e insultato, con le aggravanti dello sfondo razzista e della correità di molti che, invece, avrebbero potuto aiutarti a fuggire dalla violenza. Avrebbero potuto e dovuto proteggerti", le parole del segretario dell'Ordine, Maurizio Scassola.
"Siamo preoccupati"
Scassola prende le difese dei cittadini di Chioggia, augurandosi che questo sia stato un singolo episodio, che non abbia nulla a che fare con la comunità veneta: "È vero quello che in queste ore hanno scritto i rappresentanti politici di Chioggia e tantissimi cittadini: la violenza che hai subito non è espressione della cultura e della capacità di accoglienza dei chioggiotti. Ma è successo a Chioggia, è successo nel nostro Veneto - dichiara il segretario -. La situazione, dunque, va valutata nella sua giusta prospettiva. E per noi, come medici e come cittadini, questo è un motivo di preoccupazione in più: non si può sminuire questa aggressione, parlando solo di un caso isolato".
Per Scassola si tratta di "un razzismo strisciante che persiste in alcuni strati della popolazione, su cui tutta la comunità di Chioggia si deve interrogare e deve cercare risposte". Il medico aggredito, oltre a denunciare l'episodio ha anche chiesto il trasferimento: "Cosa può fare una rappresentanza dei medici in una tale circostanza? Ci schieriamo con convinzione al tuo fianco e a quello della tua famiglia - aggiunge il rappresentante della Fimmg rivolgendosi direttamente alla vittima".
Le iniziative dell'Ordine
"Insieme all'Ordine veneziano dei Medici ti accompagneremo con tutti gli strumenti di protezione giuridica che ci verranno concessi, per difendere la dignità e l'opera di ogni collega, che ha il diritto di non avere paura e di affrontare con serenità la propria giornata lavorativa".
Scassola propone, infine, al Comune di Chioggia di cooperare "per un'iniziativa pubblica, per testimoniare tutta l'indignazione e la volontà di non nascondere i problemi sociali, culturali e di giustizia che ancora impediscono alla nostra comunità di esprimersi nel terreno di una piena e diffusa democrazia".
L'incontro con Tridico
Una situazione davvero spiacevole, tanto che persino il presidente dell'Inps Pasquale Tridico è venuto questa mattina a Padova per incontrare il medico che risiede in città. A renderlo noto il sindaco di Padova Sergio Giordani. "Un segnale forte di sostegno e solidarietà che ho molto apprezzato - ha commentato il primo cittadino padovano -. Il medico ha anche detto che, pur scosso e spaventato, continuerà a lavorare per l'Inps. Dobbiamo essere orgogliosi di uomini come lui e fare tutto il possibile per estirpare dalle nostre comunità questi atteggiamenti razzisti, che riguardano certo una piccola minoranza di persone. Ringrazio anche il presidente dell'Inps Pasquale Tridico, che che venendo di persona a portare la sua solidarietà ha compiuto un gesto significativo e chiaro che sottolinea i valori ai quali lui e l'Inps fanno riferimento".
"Un incontro che ancor di più mi ha confermato il valore umano, professionale e l'alto senso delle istituzioni di questo medico. Un uomo che inoltre rappresenta un bellissimo esempio di integrazione nel nostro Paese, in cui ha studiato e deciso di formare una famiglia", ha invece commentato il presidente dell'Inps Pasquale Tridico dopo l'incontro. "Nelle sue funzioni a Chioggia, quest'uomo rappresentava l'Inps nel suo fondamentale ruolo di presidio di legalità per il controllo sul lavoro e contro le false dichiarazioni di malattia, quindi a salvaguardia delle finanze pubbliche", ha concluso Tridico.