Mestre (Venezia), 15 ottobre 2023 – Stop ai mezzi elettrici della società ‘La Linea’, da oggi sulle strade di Mestre tornano in servizio gli autobus tradizionali. A fare scattare la decisione da parte del Comune è stato l’incidente di un bus di linea avvenuto ieri a Mestre, il secondo in meno di due settimane che ha coinvolto un mezzo elettrico di ultima generazione della stessa società. “Solo coincidenze? Approfondire, indagare e chiarire”, scrive sui social il vicepremier Matteo Salvini.
Intanto la Procura ha aperto un fascicolo per fare luce sull’incidente del bus gemello a quello precipitato dal cavalcavia Vempa, mentre il Comune ha avviato un’indagine amministrativa. Sono stati dimessi quasi tutti i feriti (tra cui una bambina di 12 anni), ma resta in osservazione l'autista 60enne. Le opposizioni incalzano: “Troppo silenzio e opacità, il sindaco deve riferire in consiglio su quello che sta accadendo”.
L’inchiesta della procura
La procura ha aperto un fascicolo sull'incidente stradale di ieri sera in via Carducci, mentre il Comune di Venezia ha ha avviato un'inchiesta amministrativa sui mezzi elettrici della società ‘La Linea’, da oggi fermi. I rilievi fatti nella notte dalla polizia locale – a cui sono state affidate le indagini, così come per il mezzo gemello precipitato dal cavalcavia lo scorso 3 ottobre – hanno permesso di accertare che non ci sono problemi di staticità per il palazzo. Il pilastro colpito dal bus è stato solo scalfito. facendo cadere alcune grandi piastre di marmo del rivestimento. La viabilità è tornata regolare.
L’azienda: “Nessun problema tecnico sul mezzo”
‘La Linea’ smentisce l’ipotesi di “problematiche di natura tecnica sul mezzo peraltro di recentissima produzione” sul bus elettrico uscito di strada ieri sera in via Carducci. I vertici dell’azienda riferiscono di avere attivato le procedure interne per tutti i controlli del caso, attribuendo l'incidente come appare dalle prime dichiarazioni, ad un malore del conducente. “Siamo molto dispiaciuti – fa sapere l'azienda – che alcuni passeggeri, oltre allo stesso conducente, abbiano patito contusioni o lesioni e sarà naturalmente aperta la pratica con la compagnia assicurativa”.
“Per quanto attiene la comunicazione di sospensione temporanea del servizio dei bus elettrici, da parte del Comune di Venezia per effettuare verifiche, ne auspichiamo la pronta ripresa non essendo emerse, né constatate, problematiche di natura tecnica sul mezzo peraltro di recentissima produzione”, sottolinea l’azienda dei trasporti.
Feriti dimessi, autista in osservazione
Sono stati dimessi quasi tutti i feriti dell'incidente accaduto ieri sera in via Carducci. Resta in osservazione, per accertamenti, al pronto soccorso di Mestre l’autista dell’autobus 60enne. Sono stati tutti dimessi, con prognosi varie, tutti gli altri feriti: la situazione più seria risulta guaribile in 30 giorni. Otto feriti sono uomini e donne di età che varia dai 19 ai 42 anni, a cui si aggiunge una ragazzina di 12 anni.
Dimesse anche le due donne che sono state medicate e assistite al pronto soccorso di Mirano, 24 e 40 anni, e anche qui la prognosi più seria è di 30 giorni. A renderlo noto è la Ulss 3 Serenissima.
Due incidenti in pochi giorni: cosa sta succedendo?
Lo scorso 3 ottobre, la navetta ‘Venezia Shuttle’ ha urtato 27 volte il guardrail del cavalcavia Vempa di Mestre, lo ha sfondato ed è precipitato nel vuoto per una decina di metri. E quando è ricaduto a terra, capovolto, era in fiamme. Un bilancio terribile – 21 morti e 15 feriti – e tanti interrogativi aperti: l’autobus elettrico è andato a fuoco durante il violento urto o le fiamme sono scoppiate prima dell'incidente? E ancora: qual è la responsabilità del vecchio guardrail del cavalcavia?
Ieri sera un altro incidente. Un bus urbano della stessa società e in servizio a Mestre, è finito contro il pilastro di un palazzo, sull'altro lato della carreggiata. Quindici i feriti: l'autista e 14 passeggeri. Secondo le prime ricostruzioni, l’autista avrebbe perso il controllo del mezzo: ai soccorritori l’uomo avrebbe dichiarato di essere stato colto da un malore improvviso.
Il giallo del Cavalcavia Vempa
Un giallo ancora tutto da risolvere. La procura, intanto, ha iscritto tre persone nel registro degli indagati: l’amministratore delegato dell’azienda proprietaria del mezzo, La Linea, e due dipendenti comunali. Si tratta dell’Ad 63enne Massimo Fiorese, il 51enne Roberto Di Bussolo, dirigente del settore Viabilità terraferma e mobilità del Comune di Venezia, e il collega 47enne Alberto Cesaro, responsabile del Servizio manutenzione viabilità terraferma del Comune. L’autopsia ha rilevato che l’autista del mezzo Alberto Rizzotto, morto nell’incidente, non sarebbe stato colto da un malore prima dello schianto. Sono attese altere verifiche sulla salma, ma intanto è emerso che il cuore del 40enne era sano.
Mestre: stop ai bus elettrici
In attesa delle verifiche tecniche sui bus elettrici di nuova generazione della società 'La Linea’, da oggi a Mestre entrano in servizio i mezzi tradizionali. Lo stop agli elettrici è stato deciso dal Comune di Venezia. La società di trasporto copre una serie di tratte per conto del Comune: ora la flotta si fermerà temporaneamente e al posto dei bus elettrici subentreranno mezzi tradizionali, presi in comodato d'uso. Gli autisti saranno comunque della società privata.
Oggi i servizi saranno assicurati per un totale di soli 10 turni: essendo un giorno festivo, le corse sono a ranghi ridotti. Il fabbisogno giornaliero durante la settimana è di 20 autobus: una parte sarà messa a disposizione dal Comune, gli altri dalla società di trasporti veneziana Avm-Actv e dalla stessa ‘La Linea’, che ne ha una minima parte con motore diesel.
Autobus con problemi tecnici e senza collaudo?”
La lista civica di opposizione ‘Tutta la città insieme’ ha chiesto al sindaco Luigi Brugnaro di riferire in consiglio comunale su quanto accaduto nelle ultime due settimane a Mestre. “Dopo il nuovo incidente in via Carducci, che vede protagonista ancora una volta un autobus elettrico di ultima generazione della società La Linea – dice il consigliere comunale Giovanni Andrea Martini –, il sindaco deve rompere quel silenzio assordante che ha fatto seguito alla tragedia del Cavalcavia. Occorre che venga in consiglio comunale per riferire su quello che è accaduto e su quello che sta accadendo. Troppa opacità relativamente ai mezzi, ai loro percorsi, alla loro sicurezza”.
Ma non solo. Occorre fare luce anche sull’inchiesta in corso da parte della procura. “Troppo silenzio dopo che un dirigente e un dipendente dell'ufficio Mobilità sono finiti nel registro degli indagati”, aggiunge Martini. “A questo silenzio, si sovrappone l'insistere di voci di autobus con problemi tecnici che non hanno avuto collaudi adeguati, di costi sostenuti di molto superiori a quelli di mercato, e via dicendo”, aggiunge il consigliere. “Per questo – conclude – per fugare dubbi che si auto alimentano col passare del tempo, per il ruolo che riveste e per la gravità di quanto sta accadendo, occorre che il sindaco venga a fare chiarezza in Consiglio Comunale”.