PATRIZIA TOSSI
Venezia

Ermal Meta sulla morte di Giulia Cecchettin: “Gli uomini vanno educati. Criminali, non bravi ragazzi”

Stamattina Fiorello ha aperto la trasmissione ‘Viva Rai2’ con la frase del papà della 22enne uccisa da Filippo Turetta: “L'amore vero non uccide”

Venezia, 20 novembre 2023 – L’Italia intera sta ricordando Giulia, dalle persone comuni alle star. Stamattina Fiorello ha aperto la trasmissione ‘Viva Rai2!’ con le parole de papà Gino Cecchettin: “L'amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non urla, non picchia, non uccide”.

“Ricorda che l'amore non colpisce in faccia mai”. È una battaglia che arriva da lontano anche quella di Ermal Meta, da sempre schierato dalla parte delle donne. Parla di Giulia Cecchettin sui social, scrive canzoni contro i femminicidi e dà voce alle donne che hanno subito violenza: “Dalle battutine al branco: gli uomini vanno educati. Ho vissuto un’esperienza simile in famiglia: sono criminali efferati, non bravi ragazzi”, ha detto il cantante in un’intervista al Corriere

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Il racconto di Ermal Meta: “Cultura della violenza”

“Tutti questi delitti sono compiuti non da assassini con grande esperienza, ma da fidanzati, mariti, fratelli. Esiste una cultura della violenza, una cultura del possesso che affonda le sue radici nella famiglia: molti genitori trattano anche i propri figli come se fossero di loro proprietà”, ha detto il cantante nell’intervista.

Dopo la morte di Giulia Cecchettin, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta e poi nascosta sotto dei sacchi neri in un canalone tra le Dolomiti, Ermal Meta ha postato suo suoi social una fotografia di Giulia con la un commento: “Credo sia evidente” il fallimento della società.

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La denuncia a Sanremo: “Vietato morire”

È un testo forte che non lascia spazio a dubbi, con ‘Vietato morire’ Ermal Metal ha portato il tema del femminicidio sul palco di Sanremo. Era il 2017 e la canzone fu un pugno nello stomaco.

Lo scorso agosto, Ermal si era esposto lanciando un appello sul web. E subito le donne hanno riposto in massa. “Ho ricevuto migliaia di testimonianze. La costante è la paura di parlare. E la totale mancanza di fiducia nei confronti della società. Eppure sono persone costrette a convivere con danni spesso irrimediabili. Bisogna fare qualcosa”, ha aggiunto Meta parlando con la stampa.