Boom di casi di epatite C dopo le autotrasfusioni: indagato medico del Veneziano

Stando al racconto delle decine di contagiati, il sangue sarebbe stato mescolato con non meglio precisante “vitamine”. Il dottore era già stato al centro di polemiche per la sua vicinanza ai no vax

Decine di casi di epatite C nel Veneziano: sarebbero tutti pazienti dello stesso medico, vicino al movimento no-vax durante la pandemia (in foto, il virus al microscopio)

Decine di casi di epatite C nel Veneziano: sarebbero tutti pazienti dello stesso medico, vicino al movimento no-vax durante la pandemia (in foto, il virus al microscopio)

Venezia, 14 luglio 2024 – Hanno contratto l’epatite C dopo un’autotrasfusione: è successo nel Veneziano, nell’ambulatorio di Ennio Caggiano, medico che svolge attività libero professionale. L’uomo è ora indagato, accusato di epidemia e per la presunta violazione della norma speciale che regola le trasfusioni. A lanciare l’allarme segnalando insolite decine di infezioni è stato l’ospedale di Dolo (Ve).

Era evidente che non potesse essere un caso: il boom di casi riguardava pazienti del dottor Caggiano. Il pm Elisabetta Spigarelli ha affidato una consulenza tecnica su una decina di suoi clienti per verificare il genotipo del virus da loro contratto, con lo scopo di capire quale possa essere la causa dell’infezione.

Da quanto si apprende dalle ricostruzioni di decine di contagiati, durante la procedura, il sangue autotrasfuso sarebbe stato mescolato con altre sostanze non meglio precisate, definite da loro come “vitamine”. Nessun paziente ha per ora sporto denuncia.

Caggiano torna nell’occhio del ciclone dopo la sua vicinanza alle posizioni no-vax durante la pandemia da Covid-19, che gli è costata la radiazione dall’Ordine dei medici di Venezia. Il procedimento è tuttavia ancora aperto in quanto il dottore ha presentato ricorso.