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Truffa del bonus facciate, maxi sequestro a Venezia. Sigilli anche a Belluno

Fatture false e lavori edili mai eseguiti da un’azienda edile veneziana. Ecco come funzionava la truffa e cosa è stato sequestrato dalla finanza

Cantieri aperti per il bonus facciate

Cantieri aperti per il bonus facciate

Venezia, 13 maggio 2024 – Truffa del bonus facciate, sequestrati a Venezia 8,8 milioni di euro. È un’impresa edile veneziana quella finita nel mirino della guardia di finanza, indagata per aver ottenuto profitti illeciti dai fondi messi a disposizione dal Governo. Sigilli anche a sei immobili tra le province di Venezia e Belluno.

Come funzionava la truffa

I titolari della società emettevano fatture false di lavori mai realizzati, così erano riusciti a incassare l'indebita compensazione di crediti fiscali. Oggi, la guardia di finanza lagunare ha eseguito un decreto di sequestro per 8.802.525 di euro, emesso dalla procura di Venezia.

L’indagine è iniziata a seguito di numerose denunce presentate da singoli condòmini. I finanziari hanno così iniziato a scavare nelle carte della società veneziana, scoprendo che le agevolazioni previste dal bonus facciate e riconosciute alla società sarebbero state ottenute attraverso documenti che attestavano l'esecuzione di lavori nei fatti mai realizzati. Non solo. In alcuni casi, i lavori erano stati avviati, ma non completati.

Il sequestro

Il sequestro ha riguardato i crediti d'imposta non ancora ceduti o compensati dall’azienda, pertanto ancora giacenti sul cassetto fiscale, pari a circa 6,3 milioni di euro. Sono stati inoltre sequestrati un furgone del valore di 28.000 euro, disponibilità finanziarie su vari conti correnti pari a circa 330.000 euro, quote societarie per 200.000 euro.

Sotto i sigilli anche sei immobili, situati tra le province di Venezia e Belluno, del valore complessivo di circa 2 milioni di euro. I sequestri eseguiti sono stati convalidati dal gip di Venezia.