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Strage di Mestre, perizia finale sul cavalcavia: prelevati parti di asfalto e del guardrail, misurazioni coi droni e immagini 3D dell’autobus precipitato

Gli esperti chiamati dalla procura hanno raccolto tutti gli elementi per le analisi di laboratorio: devono spiegare se c’erano pericoli

Strage di Mestre: perizia su guardrail e cavalcavia

Mestre (Venezia), 10 novembre 2023 – Sono durate oltre 4 ore le perizie eseguite ieri sul tratto di cavalcavia di Mestre teatro il 3 ottobre scorso della strage del bus di turisti precipitato nel vuoto, che ha provocato 21 morti e 15 feriti. Si tratta della seconda fase delle perizie sullo stato del cavalcavia superiore, un’attività che è stata svolta dagli esperti chiamati dalla procura di Venezia in continuazione con quanto avviato con un primo intervento eseguito il 25 ottobre scorso.

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La perizia degli esperti

Il consulente della procura, Placido Migliorino, il super esperto del Mit, è stato impegnato con i suoi collaboratori nei nuovi accertamenti. È chiamato a rispondere al quesito posto dalla pm Laura Cameli, per capire se vi fosse una situazione “di precarietà o di pericolo imminente” del tratto stradale incriminato. Con Migliorino e il magistrato si sono ritrovati avvocati e periti di parte dei tre indagati, ovvero l'Ad della società di trasporto che usa mezzi elettrici Yutong E 12 di produzione cinese, e due funzionari del Comune.

Riprese col drone e prelievi di asfalto e dal guardrail

Con una serie di carotaggi sono stati prelevati parte dell'asfalto e del cemento stradale, alcuni tratti del guardrail - circa 30 centimetri di lunghezza l'uno - un montante della stessa barriera e due bulloni. Come era stato fatto nella prima giornata di perizia, anche ieri sono state prese con un drone misure e ricostruzioni grafiche in 3D del tratto di sovrappasso.

Immagini 3D dell’autobus

I tecnici si sono quindi spostati nell'area dell'ex mercato ortofrutticolo di Mestre, dove è custodito sotto sequestro l'autobus. Qui Migliorino ha fatto produrre immagini 3D ed ha prelevato una parte di guardrail di circa 40 centimetri che la notte dell'incidente è rimasto conficcato nel mezzo prima che questi precipitasse. Nelle prossime settimane si procederà agli esami di laboratorio su tutti i componenti del cavalcavia prelevati nelle due ispezioni. Con l'intervento di ieri sono ora in corso tutte le indagini di laboratorio relative all'inchiesta.

Ripreso il servizio degli autobus 

Durante le operazioni, seguite da giornalisti ed operatori delle tv, è stato surreale veder passare nei tratti di strada adiacenti al cavalcavia gli stessi autobus di quello del disastro, ovvero i mezzi della società La Linea, tornati da qualche giorno in servizio dopo che, precauzionalmente, erano stati ritirati dall'esercizi.

Nuova perizia sul cuore dell’autista

Intanto si è appreso qual è il quesito che la procura ha posto agli specialisti dell'ospedale di Padova con la nuova perizia sul cuore di Alberto Rizzotto, l'autista deceduto nello schianto. L'accertamento chiesto alla cardiologa Cristina Basso dovrà verificare la presenza di eventuali “elementi patologici a carico dei vasi coronarici, e/o del tessuto miocardico”. La relazione arriverà solo a gennaio 2024. Prima di questa, dovrebbero arrivare - a iniziare dal 5 dicembre - le risposte dei periti sulle registrazioni delle tre telecamere di bordo dell'autobus (la cosiddetta “scatola nera”) e del telefonino del conducente.