Venezia, 7 ottobre 2023 – Già dal 2021 erano state pubblicate notizie sul pessimo stato del cavalcavia di Mestre, dove è avvenuto l’incidente del bus costato la vita a 21 persone, e da più un anno la gran parte della documentazione sulle sue cattive condizioni si trovava già in Procura a Venezia. É quanto rivelano oggi i quotidiani veneti Il Gazzettino e La Nuova Venezia in articoli in cui spiegano che il materiale tecnico sul cavalcavia era stato acquisito da tempo dagli uffici giudiziari in base ad articoli di stampa che riportavano il grave stato del manufatto, e le dichiarazioni dell'assessore ai lavori pubblici, Renato Boraso, che richiedeva un intervento urgente sulla struttura stradale.
Acquisite le carte sul cavalcavia come atto “esplorativo”
I magistrati, successivamente alle notizie di stampa del 2021, avevano acquisito dal Comune di Venezia tutte le carte relative alla situazione statica del cosiddetto cavalcavia della Vempa, e ai progetti per il consolidamento e ristrutturazione, compresi quelli sul rifacimento delle protezioni laterali. Non un'inchiesta vera e propria, spiega il quotidiano La Nuova Venezia, ma un atto "esplorativo”, del quale lo stesso Comune non avrebbe però saputo altro. Non si conosce al momento se la Procura, analizzati gli incartamenti, avesse assunto qualche ulteriore iniziativa.
L’assessore: “Dal 4 settembre cantiere aperto per la messa in sicurezza”
"Non sono a conoscenza se dal 2021 vi sia un fascicolo in Procura, ma confermo che le preoccupazioni sullo stato di salute di quel cavalcavia hanno portato gli uffici della Viabilità a lavorare intensamente, finché oggi è palese un cantiere aperto per la messa in sicurezza, dal 4 settembre”. È il commento dell'assessore veneziano alla mobilità, Renato Boraso, a proposito delle indiscrezioni sull'acquisizione di informazioni sul cavalcavia di Mestre da parte della magistratura già da un anno.
"Tanti passaggi per poter fare la posa di un guardrail nuovo”
“La messa in sicurezza - ha ribadito Boraso - e la posa di un guardrail nuovo è un lavoro complesso: devo avere una banchina a norma, quella esistente va allargata e rinforzata, ed è quello che già si stava facendo, nella prima parte del cavalcavia. Purtroppo, in Italia i passaggi formali sono così tanti che solo con il commissariamento si accelerano le opere pubbliche. Sui temi della sicurezza di ponti, strade, ma anche di edifici pubblici, dobbiamo trovare formule procedurali tali che in un anno si possa appaltare un'opera".
Lavori approvati dal 2018
Sulla partenza dei lavori - che erano stati approvati in Giunta nel 2018 - per Boraso "abbiamo avuto anche la sfortuna del Covid, che per mesi ha rallentato tutto. Si faranno tutte le valutazioni tecniche su un'opera di messa a norma della banchina e della massicciata di un cavalcavia che, ricordo, è del 1968. Oggi rispondo io del lavoro dei miei uffici, che governano 1.200 chilometri di strade comunali, ma so anche - ha concluso - che qualcun altro non ha fatto nulla per anni”.