Venezia, 20 luglio 2024 – Venezia sotto torchio, in comune vigeva “un contesto amministrativo improntato a un'illegittimità diffusa”. Ne sono convinti i magistrati che indagano sull’affaire veneziano, che nei giorni scorsi ha portato all’arresto dell’assessore Renato Boraso e all’avviso di garanzia al sindaco Luigi Brugnaro. “L’illegittimità diffusa”, emersa dalle indagini e messa nera su bianco dai pm Roberto Terzo e Federica Baccaglini nelle richieste delle misure cautelari, sarebbe avvenuta nei settori dell’urbanistica e dell'edilizia, oltre che nell’area delle gare d'appalto.
Ma i pm ravvisano anche una “corruzione ambientale”, con criticità non solo nella struttura amministrativa del Comune e delle partecipate, ma anche nella Città Metropolitana di Venezia, di cui lo stesso Brugnaro è sindaco, o strutture regionali come la Commissione Vas o l'Arpav.