Le intercettazioni telefoniche dell’inchiesta veneziana che hanno travolto anche il sindaco Luigi Brugnaro, raggiunto ieri da un avviso di garanzia, hanno tracciato anche una conversazione tra l’assessore Renato Boraso e un'altra persona, di cui al momento non si conosce l’identità. Boraso millantava una presunta richiesta di danni al Comune di Venezia.
“Il colloquio captato tra Boraso e un'altra persona – dice il gip nelle carte dell’inchiesta – avviene all'indomani della sentenza del Tar, che aveva sospeso il permesso di costruire, rilasciato dal Comune di Venezia a Park 4.0 srl”, ovvero una delle società che secondo le indagini avrebbe dato tangenti a Boraso.
Secondo il Gip, “Boraso riteneva che la causa milionaria al Comune debba essere intentata come strumento di pressione da utilizzare nei confronti del Tar”. In un'intercettazione l'assessore dice: «Bisogna mettere una causa di 10 milioni così qualcuno andrà a parlare direttamente col presidente del Tar”.