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Omicidio nel Veneziano, nota parrucchiera uccisa a bottigliate dal marito

A San Stino di Livenza. La vittima è Cinzia Luison, 60 anni. L'uomo, 65 anni anni, dopo la violenza ha chiamato i carabinieri, è in arresto per omicidio volontario. Il sindaco: "Siamo sotto choc"

Venezia, 6 dicembre 2022 - Picchiata a morte dal marito con una bottiglia. E' morta così Cinzia Luison, 60 anni. L'ennesimo femminicidio si è consumato a San Stino di Livenza, nel Veneto Orientale all'ora di pranzo. L'uomo, 65 anni è stato lui stesso a chiamare i Carabinieri dopo il massacro. Quando i soccorritori sono giunti nell'abitazione, Cinzia era già morta. 

Femminicidio a San Stino: chi era Cinzia Luison, la parrucchiera uccisa a bottigliate

Cinzia Luison, vittima di femminicidio
Cinzia Luison, vittima di femminicidio

Chi era Cinzia Luison

Nota in paese Cinzia Luison, 60 anni, era la titolare di un salone di parrucchiera a Blessaglia di Pramaggiore. Nel suo salone, Cinzia proponeva servizi a base di elementi naturali, seguendo la filosofia orientale ayurvedica basata sul rispetto dell'ambiente e dell'equilibrio psico-fisico. Si classificata prima nella classifica italiana al Masterjam Aveda 2011 a Londra. 

La coppia ha due figlie. L'uomo, ha reso noto il Procuratore di Pordenone, Raffaele Tito, si chiama Giuseppe Pitteri, 65 anni. L'uomo era incensurato è stato portato in caserma per la ricostruzione della tragedia.

Cosa è successo

Cosa abbia scatenato la furia di Pitteri, detto Walter, è ancora da capire. Fino a pochi anni fa, era stato un dipendente dell'Actv, l'azienda veneziana di trasporti pubblici. Le due figlie, di 22 e 26 anni, non erano in casa al momento del delitto. Una di loro è rientrata a omicidio ormai compiuto, ed è corsa da un vicino chiedendo aiuto. È stata smentita dal Procuratore, l'indiscrezione secondo la quale la ragazza avrebbe rischiato a sua volta di finire sotto i colpi del padre. Dopo il delitto Pitteri ha composto il numero del 112 , avvisando i Carabinieri di quanto aveva fatto. Ma per Cinzia Luison non c'era più nulla da fare. Il Pm della Procura di Pordenone Carmelo Barbaro ha posto in arresto Pitteri per omicidio volontario.

Il sindaco di San Stino: "Siamo sotto choc"

Il sindaco di San Stino, Matteo Cappelletto, si è fatto portavoce dello sgomento della cittadina. "La comunità - ha detto - è sotto choc per una tragedia assolutamente inspiegabile, in una famiglia di cui non avevamo mai avuto notizia ci potessero essere dei dissapori".  "Conoscevo la vittima di vista - ha aggiunto - L'abitazione dista poche decine di metri dal Municipio; sovente con Cinzia ci si salutava nel bar sotto casa. Una conoscenza superficiale, ma che mi ha permesso di apprezzare il suo sorriso e la sua grande gentilezza. Con il marito gli incontri erano più sporadici".

Era comunque l'attività di Cinzia a farne una figura nota e apprezzata a San Stino: il suo salone di parrucchiera era inserito tra i primi 200 per qualità in Italia. Oggi, mentre i carabinieri delimitavano la zona delle indagini, e Corso del Donatore si riempiva di sirene e auto delle forze dell'ordine, davanti alla casa di Cinzia si sono fatte avanti decine di persone che la conoscevano, o erano clienti del suo negozio, per lanciare idealmente un ultimo saluto a Cinzia.

Un nuovo choc per quest'area del Veneto orientale, a meno di 4 mesi da un altro fatto di sangue avvenuto nella vicina Torre di Mosto: era l'8 agosto quando il 56enne Michele Beato, ex guardia giurata, aveva tentato di uccidere l'ex moglie con un coltello, suicidandosi poi puntandosi contro una balestra. La donna è tutt'ora ricoverata in ospedale in gravi condizioni. 

Zaia sulla violenza contro le donne: "Una piaga sociale"

Niente colpisce di più di una storia vera in un mondo in cui è fondamentale anche la fiction per attirare l'attenzione sulla violenza contro le donne come piaga sociale. Quella di Cinzia Luison ci richiama alla tragica quotidianità dei fatti e ci riempie il cuore di amarezza per quello che forse poteva essere evitato. Di fronte alla morte di una persona in questo modo possiamo solo dire che la violenza a nessun livello è tollerabile e va condannata senza se e senza ma con l'impegno di tutti". Sono le parole del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, alla notizia della morte di Cinzia Luison, di San Stino di  Livenza (Venezia), colpita a bottigliate dal marito che si è consegnato ai Carabinieri.

"L'impegno di tutti affinché nessuno debba più piangere per le vittime di simili omicidi - conclude il governatore - inizia dalla consapevolezza che è fondamentale educare le nuove generazioni ma anche favorire con ogni mezzo la denuncia di situazioni in cui ci sono donne in pericolo e sottoposte a violenza sia fisica sia psicologica. Il Veneto ha una rete antiviolenza fatta di 26 centri, 38 sportelli, 28 case rifugio. Sono già molte le donne che grazie ad essa sono riuscite a mettersi in salvo. La segnalazione delle situazioni a rischio va assolutamente stimolata. Esprimo il mio cordoglio per il tragico fatto".