Venezia, 23 settembre 2022 – L’uomo ha afferrato un coltello e ha colpito più volte la compagna uccidendola, nonostante ci fosse in casa il loro figlio di soli 4 anni. A finire sotto i fendenti è stata Lilia Patranel, una collaboratrice domestica con doppio passaporto moldavo e romeno, uccisa dal marito Alexandru Ianosi Andreeva Dimitrova, 35enne romeno, in Veneto dal 2017.
Una lite violentissima, le urla dell’uomo e poi la tragedia: la 41enne rumena Lilia Patranel è stata uccisa a coltellate. L’uomo ha afferrato un coltello e ha colpito più volte la compagna uccidendola, nonostante ci fosse in casa il loro figlio di soli 4 anni. A finire sotto i fendenti è stata Lilia Patranel, una collaboratrice domestica con doppio passaporto moldavo e romeno, uccisa dal marito Alexandru Ianosi Andreeva Dimitrova, 35enne romeno, in Veneto dal 2017.
Sommario:
- Settima vittima in Veneto nel 2022
- Il luogo della tragedia
- La confessione dell'uomo
- “Mi picchia: non so più cosa fare”
- Movente: lite scoppiata per gelosia?
- Cosa è successo: le prime indiscrezioni
Settima vittima in Veneto nel 2022
È il settimo femminicidio del 2022 in Veneto. "È stata uccisa Lilia, la settima donna dell'anno nella nostra regione. Rischiamo di superare i numeri del 2021", quando in Veneto si consumarono 10 femminicidi, affermano Tiziana Basso e Federica Vedova, rispettivamente segretaria generale Cgil Veneto e segretaria Cgil Venezia con delega a pari opportunità e politiche di genere. "Non è accettabile che questa strage continui a verificarsi, senza che si metta in campo tutta la prevenzione necessaria a salvare ogni vita umana possibile. È proprio questo il punto: bisogna agire prima che il delitto si compia, perché nessuna pena (che pure deve essere effettiva e certa) restituirà alla vita la vittima", dichiarano le due sindacaliste.
Il luogo della tragedia
Il delitto è accaduto nella notte a Spinea, cittadina del primo entroterra veneziano, in un condominio di otto appartamenti abitato da stranieri, per lo più romeni e moldavi, come i protagonisti della vicenda. Una relazione fatta di continue frizioni e pochi momenti di riappacificazione, con liti sempre più violente sfociate spesso in vere e proprie aggressioni fisiche. Lilia aveva tentato, in passato, di difendersi. Avrebbe anche denunciato le botte subite alle forze dell'ordine, per poi ritirare la querela.
La confessione dell'uomo
La lite e l'omicidio sono scoppiati poco dopo la mezzanotte, mentre il bambino probabilmente dormiva. Uccisa la compagna, l'uomo si sarebbe seduto accanto al figlio, aspettando le 5 del mattino per chiamare il 112 e far intervenire i carabinieri, confessando l'accaduto. Dopo il primo esame della salma da parte del medico legale, i rilievi dei carabinieri del Ris e quindi il viaggio dell'omicida in camionetta nella caserma dell'Arma. Qui Alexandru si è chiuso nel silenzio più assoluto, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
Dopo aver tentato di interrogarlo, i carabinieri hanno trasferito l’omicida al carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, in attesa di essere sentito da pm e gip.
“Mi picchia: non so più cosa fare”
Divergente il racconto dei vicini. C'è chi ricorda il piccolo, che frequenta la scuola materna di Spinea, giocare davanti a casa con il padre e una sostanziale tranquillità familiare e nei rapporti di vicinato. Altri, invece, si sbilanciano su quelle liti sentite tante, troppe volte. “È successo un omicidio, ma non ci spieghiamo il perché – dice un residente dello stesso condominio –. Non abbiamo sentito nulla, non si sono udite grida”. Qualcuno punta il dito contro l'uomo. “Lei faceva le pulizie nelle abitazioni per raggranellare qualche soldo perché hanno un bambino piccolo. Diceva sempre che il marito la picchiava e la insultava”. Eancora: “Erano una coppia come le altre, una famiglia che vedevamo spesso sotto casa”. Ma c'è anche chi ha raccolto le confidenze di Lilia: “Mi picchia” raccontava la donna, “alza le mani su di me, non so più cosa fare”, aggiungeva piangendo.
Movente: lite scoppiata per gelosia?
È successo questa notte in un appartamento al civico 4 di via Mantegna, nella zona Graspo d'Uva di Spinea, nel Veneziano. Il femminicidio sarebbe stato consumato intono a mezzanotte, ma l’uomo – il 35enne Alexanandru Dimitrova – ha dato l’allarme solo alle prime luci dell’alba. In casa c’era il bambino di quattro anni della coppia che, per fortuna, non sarebbe rimasto ferito. Non è ancora chiaro se il piccolo abbia assistito alla terribile scena dell’uccisione della mamma, oppure se l’omicidio sia avvenuto mentre il bambino dormiva.
La coppia – lei rumena, lui di origine moldava – aveva una relazione difficile a causa della gelosia dell’uomo, che non era nuovo a litigi violenti: secondo i vicini di casa, l'uomo avrebbe picchiato in più occasioni la compagna. Stanotte l'omicidio, nessuno si è accorto di nulla fino all'alba, che ha portato all'arresto dell'uomo che, sentito dai carabinieri, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Sono ancora tanti i punti oscuri della tragedia avvenuta questa notte al primo piano piano di una piccola palazzina di via Mantegna, quasi al confine con Chirignago. Gli inquirenti stanno effettuando i rilievi all’interno dell’appartamento, per raccogliere tutti gli elementi utili a chiarire le ultime ore di vita della donna e ricostruire la dinamica di questo ennesimo dramma familiare. I vicini di casa descrivono Alexanandru come un uomo dai comportamenti violenti, spesso causa di litigi con gli altri abitanti del condominio e in famiglia.
Cosa è successo: le prime indiscrezioni
È stata uccisa a colpi di coltello dal marito una donna di origine moldava. La tragedia è avvenuta a Spinea, nel Veneziano. Una lite violenta, scoppiata per motivi di gelosia, ha spinto il 35enne Alexanandru Dimitrova ad afferrare un coltello e colpire la donna, la 42enne Lilia Patranel. L'omicida è stato arrestato dai carabinieri.
Secondo una primissima ricostruzione dei fatti, il femminicidio sarebbe avvenuto intorno alla mezzanotte e solo alle cinque di mattina il marito avrebbe dato l'allarme. È in corso l’interrogatorio dell'omicida, i carabinieri stanno cercando di capire cosa si accaduto nella zona Mantegna. In quel momento, nella casa si trovava anche il figlio piccolo della coppia: non è escluso che abbia assistito alla cruenta uccisione della madre. Dalle prime indiscrezioni emerse, la lite sarebbe esplosa per motivi di gelosia, al culmine di una relazione burrascosa.