Mestre (Venezia), 5 ottobre 2023 – Alcuni parenti arrivati all'ospedale dell'Angelo di Mestre erano convinti che il loro congiunto fosse vivo, e hanno scoperto che era invece tra le vittime dell'incidente stradale.
Altri, al contrario, sono "esplosi dalla gioia" quando hanno scoperto che i loro familiari, che credevano morti a causa di alcune informazioni che si erano diffuse nelle ore successive all'incidente, erano in realtà sopravvissuti. Un uomo, tra i ricoverati, ha manifestato tutta la sua gioia quando ha scoperto che la moglie era ancora viva, ricoverata nello stesso reparto e "in condizioni cliniche accettabili".
Nello spazio allestito dall'ospedale per accogliere i parenti, di diverse nazionalità, si alternano lo strazio di chi ha perso i propri cari e la speranza per il miglioramento delle condizioni di alcuni dei feriti.
Situazioni gestite in questo momento dell'equipe di psicologi messa in campo dall'ospedale. "Stiamo trattando con il massimo rispetto il dolore di queste persone che in questo momento sono vulnerabili – spiega il direttore del Dipartimento di Salute mentale, Moreno De Ross – ci hanno colpito la compostezza, la dignità e la gratitudine di queste persone".
Tutte le salme restano nell'obitorio, presidiato da polizia e carabinieri, in attesa del nulla osta per l'inumazione. Poi verranno portate nei Paesi d'origine delle vittime. Sul cadavere dell'autista del bus – il 40enne trevigiano Alberto Rizzotto, unico italiano deceduto nell'incidente – verrà invece eseguita l'autopsia.