Venezia, 15 maggio 2024 – Si sono concluse le indagini sull’omicidio di Giulia Cecchettin. La procura di Venezia ha chiuso l’inchiesta sul femminicidio avvenuto lo scorso 11 novembre con vittima la studentessa di 22 anni. La procura si appresta a chiedere il processo per Filippo Turetta, l'ex fidanzato e reo confesso del delitto, e contesta la premeditazione per l'omicidio volontario aggravato.
Le accuse contro Turetta
Omicidio volontario pluriaggravato anche dalla premeditazione e dalla crudeltà, il possesso del coltello, il sequestro di persona e l'occultamento di cadavere, ma anche stalking. Sono queste le accuse contestate, nella chiusura indagine, dalla procura di Venezia a Filippo Turetta, in carcere per il femminicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Un elenco pronunciato in conferenza stampa dal procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi.
Non ci sarà il rito abbreviato
Per l'omicidio di Giulia Cecchettin non sarà percorribile la via del rito abbreviato, per il cambio dell'imputazione da omicidio volontario a premeditato. Lo ha precisato il procuratore Cherchi. Per la fissazione dell'udienza preliminare, Cherchi ha aggiunto che “ci saranno i tempi tecnici necessari alla difesa per controllare, vedere, compulsare il fascicolo processuale, che è rilevante. Ci sono tutte le consulenze che dovranno essere valutate, anche se sono state fatte con la partecipazione della difesa fin dall'inizio. Fatto questo - ha concluso - penso che i tempi saranno brevi”.
Preoccupazione per l’eco mediatico
l procuratore Cherchi appare preoccupato per l'eco mediatico che ha avuto il caso Turetta e sulle conseguenze che potrebbe avere in vista del processo al 22enne accusato dell'omicidio di Giulia. "Bisogna considerare che in corte d'Assise la giuria è popolare" dice riferendosi alle possibili pressioni che l'opinione pubblica potrebbe esercitare "anche solo indirettamente". "Pressioni che possono avere toccato Turetta che ha tutto il diritto di difendersi dalle accuse che gli vengono contestate quando saremo al processo" conclude Cherchi.
La famiglia Cecchettin parte civile
"Vogliamo innanzitutto rivolgere un ringraziamento doveroso al lavoro degli investigatori e della procura, che in tempi brevi sono riusciti a concludere un'indagine molto complessa. Adesso, letto il capo d'imputazione per Turetta, facciamo copia degli atti e ci prepariamo al processo dove saremo parte civile, perché Giulia abbia finalmente giustizia”. Lo ha detto Stefano Tigani, legale di Gino Cecchettin, il papà di Giulia, commentando la conclusione indagini su Filippo Turetta.