Venezia, 18 novembre 2023 – Giulia Cecchettin è stata ritrovata morta nella zona del lago Barcis, in provincia di Pordenone al confine con il Veneto. Nel frattempo non si fermano le ricerche di Filippo Turetta, che potrebbe essere ancora in fuga sulla sua Grande Punto nera. A lui si è rivolto il procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi: “La ricostruzione dei fatti che potrebbe fare Turetta sarebbe molto importante, anche per lui stesso. Per questo ribadisco: non continui questa sua fuga e si costituisca”.
La ricostruzione
Sono le 17.30 di sabato 11 novembre quando Filippo parte dalla casa di Torreglia (Padova) a bordo della sua Fiat Punto Grande nera targata FA015YE per fermarsi alle 18 a casa di Giulia (a Vigonovo, provincia di Venezia), facendola salire in auto.
Più tardi, alle 19,30, Filippo scrive alla madre dicendole che ha intenzione di fermarsi fuori a cena. I due ragazzi vanno al centro commerciale Nave de Vero, a Marghera. Un giro per negozi e poi la cena al McDonald's.
Ed è alle 22.43 che Giulia manda un messaggio alla sorella, quello che poi si rivelerà essere l'ultimo. L'auto forse torna vicino a casa della ragazza: poco dopo, alle 23.15, un abitante di Vigonovo sente delle urla dal parcheggio vicino all'abitazione. L'uomo chiama il 112, una pattuglia arriva sul posto ma della macchina non c'è traccia. Un quarto d'ora dopo, alle 23.30, il telefono di Filippo viene agganciato nella zona industriale di Fossò, sempre nella provincia veneziana.
Il video
Qui, la svolta nell'inchiesta della sparizione, attraverso delle immagini terribili. In un video Filippo viene ripreso mentre aggredisce a mani nude Giulia. La telecamera è esattamente di fronte al marciapiede di via V Strada, dove erano state trovate macchie di sangue e tracce di capelli. L'auto si ferma e i due hanno una colluttazione. Poi la Fiat si sposta in un'area adiacente e la ragazza prova la fuga disperata: la ragazza esce dal mezzo, tenta di scappare, ma Turetta la rincorre e la colpisce ancora, facendola cadere a terra. Giulia è sanguinante, mentre viene caricata a forza sulla Fiat Punto nera, già esanime. A questo punto, la macchina riprende il suo viaggio, allontanandosi nella notte. Filippo viene indagato per tentato omicidio e, mentre i carabinieri perquisiscono l'appartamento in cui vive con la famiglia.
Gli avvistamenti
Per ricostruire il tragitto percorso da Turetta sono stati fondamentali i video delle telecamere di Piancavallo, in provincia di Pordenone, che hanno immortalato il veicolo nella notte tra sabato 11 e domenica 12. L'ingresso in territorio friulano è avvenuto dalla zona di confine con il Veneto, a Caneva. Pochi minuti dopo, il passaggio dell'utilitaria è stato registrato dai dispositivi di lettura targhe di Polcenigo. Il veicolo ha proseguito poi fino ad Aviano, per risalire agli oltre mille metri della stazione turistica del Piancavallo. Da lì, seguendo una strada secondaria - e poco conosciuta - l'auto è scesa al lago di Barcis, percorrendo l'arteria lungolago e poi transitando lungo l'intera Valcellina, passando per Claut e Cimolais. C’è poi una registrazione in uscita dalle gallerie del Vajont, tra Erto e Casso e Longarone, in provincia di Belluno.
Sono le 7.37 di domenica 12 novembre quando la telecamera Val di Zoldo, località Palafavera, immortala la targa della Punto nera di Filippo Turetta. Alle 9.07 successive l’auto è registrata mentre passa per Ospitale, a Cortina d’Ampezzo, lungo la strada statale Alemagna, in direzione Dobbiaco. Nella giornata di domenica 12 la targa dell'auto viene segnalata a Lienz, in Austria. L'auto al momento non è stata ritrovata e potrebbe essere ancora in fuga.
Cos'è il sistema Targa System
L’innovativo dispositivo Targa System è un sistema certificato di software e telecamere di lettura targhe per il controllo stradale, risultato di uno studio congiunto con le forze di Polizia, di cui costituisce un valido supporto nel rilevare importanti infrazioni.
Il sistema che ha permesso di rintracciare la targa dell'auto è un dispositivo innovativo dotato di telecamere di lettura targhe, risultando un valido aiuto per la polizia.
Viene infatti utilizzato per rilevare infrazioni importanti, verificando la regolarità dell'assicurazione, della revisione e del veicolo stesso. Tutto questo, solo inquadrando la targa. Attraverso un classico sistema di videosorveglianza, è in grado di scansionare la sequenza di lettere e codici, inviando le informazioni direttamente a un server. Se il veicolo viene confermato non in regola, gli agenti più vicini saranno in grado di rintracciare il conducente. Ma può capitare che serva anche a braccare un’auto in fuga, come in questo caso.