Venezia, 19 novembre 2023 – Filippo Turetta è stato catturato in Germania “stanco e rassegnato” e senza benzina ed è stato portato nel carcere di Lipsia in attesa dell’estradizione in Italia. Il fermo avviene quindi a una settimana dalla fuga e poche ore dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin vicino al lago Barcis, in provincia di Pordenone. La ragazza è stata uccisa a coltellate al capo e alla gola ed era già morta quando è stata portata nel dirupo.
Sul ragazzo di 22 anni pendeva un mandato internazionale: se gli venisse contentata anche la premeditazione rischierebbe l’ergastolo. Si perché questo studente di ingegneria, questo “bravo ragazzo” come sottolinea la sorella di Giulia, aveva fatto ricerche online per kit di sopravvivenza e mappe dei sentieri di montagna in Tirolo. Commovente l’appello di Elena Cecchettin in merito alla scomparsa a Mestre della 16enne Carol Bugin: “Vi prego, non di nuovo”.
Intanto, la ministra dell’Università annuncia che verrà data la laurea a Giulia. Da parte sua Federica Pellegrini sempre via social scrive una lettera alla figlia che sta per nascere: “Spero di riuscire a proteggerti”. In migliaia in serata alla fiaccolata (foto) a Vigonovo per ricordare Giulia: una piazza strapiena tra lacrime e applausi.
Gli aggiornamenti di oggi
'Ho parlato con il legale tedesco e mi ha riferito che Filippo è molto provato e preoccupato''. È questo lo stato d'animo che riferisce Emanuele Compagno che difende Filippo Turetta arrestato in Germania per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. Uno stato d'animo riferito al difensore dal collega tedesco. Lo studente 22enne nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto - su mandato di arresto europeo - ha dato il consenso alla consegna all'autorità giudiziaria italiana. "Quando Filippo è stato
arrestato - ha aggiunto - era a a bordo della sua auto non ha reagito, è come se non aspettasse altro che quel momento".
Nicola, il papà di Filippo Turetta arrestato in Germania per l'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, era presente alla fiaccolata organizzata a Vigonovo (Venezia), dove viveva la ragazza, per ricordare la 22enne uccisa a coltellate. Una presenza svelata da Andrea, zio della giovane studentessa. ''Ho abbracciato il papà di Filippo, un gesto che lui ha voluto fare lontano dalle telecamere. Lo avevo invitato per farci sentire uniti in questo dolore: noi per la perdita di Giulia, loro nella sofferenza di un figlio che ha provocato una perdita grande. La famiglia non c'entra, non è colpa dei genitori, questo è quello che penso io'', spiege lo zio.
Filippo Turetta ''non è un mostro. È figlio del patriarcato: non tutti gli uomini sono cattivi, ma gli uomini uccidono, controllano i telefoni, fanno catcalling. Il femminicidio non è un diritto passionale: è un omicidio di Stato''. Lo afferma la sorella di Giulia, Elena. ''Bisogna finanziare i centri antiviolenza e per Giulia non fate un minuto di silenzio ma bruciate tutto, ossia rivoltate il sistema, fate in modo che Giulia sia l'ultima vittima''.
"In questo momento solo il silenzio può aiutare la famiglia di Giulia perché ora il dolore è troppo grande. In questa piazza sono insieme diverse comunità per ricordarla. Ringrazio tutti gli uomini e le donne che hanno lavorato per ritrovare Giulia, le forze dell'ordine, le procure e i volontari. Alla famiglia garantiremo ogni appoggio e il nostro aiuto: faremo di tutto per evitare che quanto accaduto non si ripeta''. Sono le parole con cui Luca Martello, sindaco di Vigonovo, si è rivolto alle migliaia di concittadini che hanno partecipato alla fiaccolata. ''Siamo qui a ricordare Giulia ad abbracciare forte la famiglia: papà Gino, la sorella Elena e il fratello Davide, i nonni in questo momento buio e straziante di dolore'' ha detto al microfono Michela Lazzaro sindaco di Saonara (Padova) dove Giulia ha frequentato la scuola prima di intraprendere il percorso all'università di Padova dove giovedì si sarebbe dovuta laureare in Ingegneria biomedica. ''Giulia è figlia di questa comunità, Giulia è stata una donna solare, buona che un anno fa ha affrontato il lutto per la mamma Monica. Tutti speravano in un finale, ma la speranza si è spenta. Resterà il suo meraviglioso sorriso, la sua generosità ha conquistato tutti noi e l'Italia intera'' aggiunge la sindaca che ricorda ''l'amore non è violenza, l'amore non grida. La purezza di Giulia resti nei nostri cuori e ci dia la forza di andare avanti''.
È una piazza strapiena (foto) quella di Vigonovo (Venezia), in migliaia si sono dati appuntamento per ricordare - con una fiaccolata - Giulia Cecchettin. Papà Gino e la figlia maggiore Elena si sono abbracciati mentre in piazza risuonavano le note della musica preferita della studentessa 22enne. Il papà, che fino a questo momento si è mostrato forte, non ha trattenuto le lacrime. Commozione e occhi lucidi tra i tanti presenti che per ben due volte hanno applaudito 'rompendo' un silenzio irreale. Il Comune aveva fatto preparare 2000 candele da distribuire, ma sono andate esaurite in brevissimo tempo, e molte altre persone si sono aggiunte comunque al corteo. Nessun discorso, ma solo un momento composto di dolore e di vicinanza alla famiglia. Alla fiaccolata hanno preso parte anche una trentina di sindaci dei paesi vicini, tra le province di Venezia e Padova. In fondo al corteo c'erano anche i genitori di Filippo Turetta
Convalidato l'arresto in Germania di Filippo Turetta. In una nota della polizia di Halle si legge: "Il cittadino italiano di 21 anni è stato portato davanti al giudice del tribunale locale di Halle intorno alle 17 di oggi. Il giudice ha convalidato l'arresto" di Turetta, che "è stato portato nel carcere".
''Non capiamo come possa essere accaduta una cosa del genere, porgiamo le massime condoglianze alla famiglia di Giulia. Con Filippo sembravano la coppia perfetta... non riusciamo a capire come possa averlo fatto - le parole di Nicola Turetta, padre di Filippo che non riesce a spiegarsi quanto accaduto -. Gli abbiamo dato tutto quello che potevamo dargli, ho sempre pensato fosse il figlio perfetto, mai problemi a scuola, nessun litigio con i compagni, neppure con il fratello. Trovarmi una cosa del genere... non è concepibile, gli è scoppiato qualcosa nel cervello". ''Siamo sotto choc per quello che ha combinato nostro figlio - ha aggiunto -. Diceva senza Giulia non posso più vivere, ma gli dicevo hai 20 anni ne troverai un'altra'' poi è arrivato ''quel maledetto sabato''. ''Poi si sono rimessi insieme, ma Giulia forse aveva capito che non era il ragazzo per lei, si sono lasciati ad agosto, poi si si sono ripresi con con l'università ma lei era sicura che quando usciva con lui non rischiava nulla, un ragazzo violento lo vedi... e invece.... so che una volta l'ha seguita a Padova, ma non è che andasse tutte le sere sotto casa perseguitarla''. Infine la domanda più dura a cui rispondere: vorrebbe riabbracciarlo? ''Non è che tornato da un viaggio, è dura... a questo punto avrei preferito finisse in un altro modo dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia... però è mio figlio, devo dargli forza e adesso spero di vederlo'' conclude l'uomo visibilmente scosso.
Filippo Turetta comparirà "di fronte al giudice di Halle, che deciderà solo sulla sua detenzione". Lo ha detto una portavoce della polizia della città parlando con l'Ansa. Dopo questa fase, ha aggiunto, "con grande probabilità sarà trasferito in una prigione, senza tornare negli uffici della Polizia di Halle". A quel punto, ha concluso, "il Tribunale regionale superiore (Oberlandesgericht) di Naumburg, prevedibilmente domani o nei primi giorni della settimana, deciderà sul suo caso e se ci sarà a breve l'estradizione".
"Non ho sentito la famiglia di Filippo". Lo ha detto il padre di Giulia fuori dalla casa a Vigonovo intervistato dai giornalisti. "Ringrazio tantissimo il ministro per la laurea - ha aggiunto -, in cuor mio è una cosa che è già avvenuta quel giovedì, lo vedete dai fiocchi rossi sul cancello di casa. Non posso che ringraziare perché Giulia se lo è meritato".
Gino Cecchettin, rompendo il silenzio dopo la morte della figlia Giulia, conferma: "Sarò presente alla fiaccolata ma niente domande per favore, sarà un momento intimo". Poi si apre un po' con i cronisti: "Da questa vicenda deve nascere qualcosa. Noi come famiglia ci impegneremo attivamente affinché questo non succeda più, perché altre ragazze, altre donne, parlo a nome anche di Elena, faremo qualcosa". "A noi come famiglia - ha aggiunto, davanti alla villetta di Vigonovo - ovviamente Giulia manca tantissimo, l'avrete visto dai miei messaggi di questa mattina, però dobbiamo farci forza e guardare al futuro"
"Ogni singola donna uccisa perché colpevole di essere libera è una aberrazione che non può essere tollerata e che mi spinge a proseguire nella strada intrapresa per fermare questa barbarie", scrive sui social la premier Giorgia Meloni. Che ricorda: "è già stato approvato all'unanimità dalla Camera, e mercoledì sarà in aula al Senato, il nostro disegno di legge per il rafforzamento delle misure di tutela delle donne in pericolo", sono stati aumentati "considerevolmente i fondi per il piano anti-violenza e per la tutela delle donne in uscita da situazioni di violenza. È già pronta una campagna di sensibilizzazione nelle scuole".
Anche Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, ha rilanciato l'appello per ritrovare Carol Bugin, ragazza di 16 anni scomparsa a Mestre dal 16 novembre. Un appello che ha fatto diventare in pochi minuti il post virale: "Vi prego, non di nuovo" ha scritto Elena.
"Per gli assassini carcere a vita, con lavoro obbligatorio", scrive il ministro Matteo Salvini con un post sui social in cui sembra replicare alla polemica sollevata dalla sorella di Giulia Cecchettin, Elena. Salvini non fa distinzioni per "nazionalità, colore della pelle e stato sociale", aggiunge, ma "ovviamente, come prevede la Costituzione, dopo una condanna stabilita in Tribunale augurandoci tempi rapidi e nessun buonismo, anche se la colpevolezza di Filippo pare evidente a me e a tutti".
Stasera alle 19 a Vigonovo (Venezia) è stata organizzata una fiaccolata in memoria di Giulia Cecchettin. Il Pd: "Noi ci siamo"
La polizia tedesca di Halle an der Saale, nella Sassonia Anhalt, in un comunicato ha confermato l'arresto di Filippo Turetta e di essere in contatto con le autorità italiane. Turetta dovrà comparire davanti al giudice tedesco ma al momento non c'è una data già fissata. La nota precisa che essendo l'uomo ricercato dalle autorità italiane, "l'uomo è stato provvisoriamente arrestato senza opporre resistenza e il veicolo è stato sequestrato".
"Ministro dei Trasporti che dubita della colpevolezza di Turetta perché bianco, perché 'di buona famiglia'. Anche questa è violenza, violenza di Stato". Lo scrive in una storia su Instagram la sorella di Giulia Cecchettin, Elena, commentando il post di Matteo Salvini in cui scrive, riferendosi all'arresto di Turetta in Germania, "se colpevole, nessuno sconto di pena e carcere a vita".
Paola Cortellesi fa suo l'appello alla premier Giorgia Meloni e alla leader del Pd Elly Schlein, ad approvare al più presto le nuove norme contro la violenza sulle donne. "Litigate su quello che volete. Ma sulla violenza contro le donne, no! Approvate subito quelle riforme e approvatele insieme" rilancia nelle sue storie di Instagram l'attrice e regista del film 'C'e' ancora domani' che tratta proprio della violenza di genere e dei diritti delle donne.
Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta, sabato notte 11 novembre, ha ucciso l'ex fidanzata Giulia c'è anche un coltello spezzato. Il coltello, che potrebbe anche non essere quello usato dal 22enne per colpire la ragazza, era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.
L'inchiesta sull'omicidio volontario di Giulia Cecchettin resta in capo alla Procura della Repubblica di Venezia. Ad attribuire la titolarità del fascicolo è il fatto che il primo reato contestato, il sequestro di persona, è avvenuto in quel territorio di competenza. Sarà, quindi, la Procura veneta a disporre tutti i prossimi atti ufficiali, dal momento che i reati contestati a Filippo Turetta sono in continuità con il primo. La Procura di Pordenone avrebbe potuto procedere soltanto per l'occultamento di cadavere - in considerazione dei primi accertamenti svolti nel burrone, grazie ai quali prevarrebbe l'ipotesi che Giulia fosse già morta quando è stata abbandonata nel bosco - che sarà invece aggiunto alla lunga lista di contestazioni a carico del giovane dai colleghi veneziani.
L'Università di Padova è pronta a conferire la laurea in Ingegneria biomedica alla memoria a Giulia Cecchettin. Si tratta di una procedura usuale per l'Università euganea, che prevede vi sia un assenso da parte dei familiari di uno studente deceduto nel corso della carriera accademica o, come nel caso di Giulia, prossimo all'esame di laurea. Nei prossimi giorni la rettrice Daniela Mapelli contatterà la famiglia per avere l'ok, e sicuramente la laurea verrà conferita.
I carabinieri del Ris di Parma sono tornati nuovamente nella zona dove è stato trovato ieri il corpo di Giulia a Barcis. Giunti in furgone, i militari si sono subito messi al lavoro per effettuare nuovi rilievi e cercare oggetti e reperti che potrebbero risultati utili alle indagini. Tra questi, il Ris sarebbe alla ricerca del coltello con il quale Filippo Turetta ha ucciso Giulia.
"L'accusato per questo omicidio è stato arrestato in Germania grazie alla collaborazione tra le forze di polizia di Italia e Germania e nel giro di 48 ore sarà in Italia per essere processato". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani,
Quando è stato arrestato Filippo Turetta non ha opposto resistenza. Anzi, agli agenti della polizia stradale tedesca che lo hanno fermato è apparso stanco e rassegnato, come se fosse desideroso di consegnarsi. È quanto avrebbero comunicato, secondo quanto si apprende, le autorità tedesche a quelle italiane dopo il fermo del giovane su un'autostrada vicino Lipsia. L'auto di
Turetta era ferma sulla corsia d'emergenza perché, secondo gli agenti, era finita la benzina e Filippo non aveva soldi per fare nuovamente rifornimento
Filippo Turetta non ha lanciato o lasciato cadere il corpo di Giulia dalla strada nella zona di montagna di Piancavallo ma lo ha portato in braccio giù lungo il dirupo e lo ha deposto sotto una grande roccia. Infine, lo ha coperto con alcuni sacchi neri che sono stati trovati nei pressi. Sul corpo il medico legale non ha trovato segni di caduta, di trascinamento o di rotolamento. È l'ultima ricostruzione di quanto avvenuto la notte di una settimana fa.
"Ho impressa l'immagine di Giulia attaccata all'albero con i suoi pupazzeti. Non è che Giulia riceverà una laurea, Giulia riceverà la sua laurea in ingegneria, perché le mancava solo la discussione della tesi. È già dottore, manca solo la formalità. Le hanno tolto tutto il resto: la vita e il diritto di amare". Così la ministra dell'Università, Annamaria Bernini.
"Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere": sono pieni di rabbia e dolore i post di Elena, sorella di Giulia Cecchettin.. Negli ultimi messaggi del social, rilancia altre 'storie' dedicate alla sorella uccisa e denunciano la "cultura dello stupro" che alimenta e protegge i violenti. Fa così sua una semi citazione dell'attivista peruviana Cristina Torres Cáceres: "Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima"
Bisognerà attendere i tempi tecnici previsti dalle procedure - in genere qualche settimana - per l'estradizione in Italia di Filippo Turetta fermato in Germania in esecuzione del mandato d'arresto europeo firmato dalla procura di Venezia. La Germania dovrà adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato entro 60 giorni dall'arresto. Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione è presa entro 10 giorni.
"Ho dato disposizioni perché nel giorno delle esequie di Giulia sia dichiarato il lutto regionale. Avremo tutte le bandiere delle istituzioni a mezz'asta e l'intero Veneto si stringerà in un abbraccio alla famiglia, agli amici di Giulia, a tutti coloro che le hanno voluto bene". Lo ha scritto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia in relazione alla morte di Giulia Cecchettin.
Filippo Turetta è stato arrestato vicino a Lipsia. Secondo le prime notizie, è stato bloccato in auto sull'autostrada A9 all'altezza della cittadina di Bad Durremberg e si trova ora in un ufficio della polizia tedesca.
Giulia era già morta quando è stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall'auto di Filippo. Ne sono convinti gli investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l'ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Le coltellate alla testa e al collo - riposta l'Ansa - erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore dopo,quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione.
Tra il materiale sequestrato a casa di Turetta c'è anche un rotolo di nastro adesivo: gli investigatori vogliono capire se si tratti dello stesso materiale che figura tra i reperti trovati nel parcheggio di Fossò, dove Giulia è stata probabilmente uccisa e certamente aggredita da Turetta.
Filippo Turetta è vivo e sta bene. ''Si stava muovendo'' nella sua auto, la Grande Punto nera, quando è stato arrestato in Germania. La cattura è avvenuto ''a Sud'' del Paese, dove era arrivato presumibilmente attraverso l'Austria, nella sua fuga dopo aver ucciso Giulia Cecchettin.
Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania grazie a un mandato di arresto internazionale: lo comunica l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma poco fa, ed ha informato i genitori. Per la sua consegna, nei giorni scorsi, si erano moltiplicati gli appelli della procura e della famiglia. Ma sono caduti nel vuoto.
Secondo quanto riportano alcuni giornali, nella cronologia del pc di Filippo Turetta sono state trovate ricerche su kit di sopravvivenza e su sentieri di alta montagna nella zona del Tirolo. Tutti dettagli che, se confermati, potrebbero fare pensare che il ragazzo di 22 anni ha pianificato la sua fuga e quindi, forse, anche l'omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa a coltellate che l'hanno raggiunta alla testa e al collo.
L'ultimo avvistamento domenica scorsa a Lienz, la prima cittadina austriaca che si incontra passando il confine a San Candido, in Alto Adige. Ma la Grande Punto nera targata FA015YE potrebbe essere stata tracciata anche in Carinzia. Tutte segnalazioni, comunque, che risalgono a parecchi giorni fa. E' ancora in quelle zone? E perché l'auto non si trova? Su Filippo Turetta pende un mandato di ricerca internazionale.
"Amore mio, mi manchi già tantissimo, abbraccia la mamma e dalle un bacio da parte mia" e, prima, "l'amore vero non umilia, non delude, non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non picchia, non urla, non uccide": sono moltissimi i messaggi di solidarietà sotto ai post di su Facebook di Gino Cecchettin, il padre di Giulia.