Venezia, 13 giugno 2021 – Nei primi sei mesi del 2021 l’Ufficio Immigrazione della Questura di Venezia ha eseguito tre provvedimenti di espulsione di cittadini stranieri dall’Italia. L’ultimo in ordine di tempo risale a venerdì e riguarda un narcotrafficante che deve scontare 4 anni e mezzo di carcere in Albania.
Rimpatriato in Albania un narcotrafficante 42enne
L’uomo – V.S., classe 1979 – è stato infatti raggiunto da un provvedimento di espulsione disposto dall’Autorità Giudiziaria di Lecce dopo essere stato arrestato nel 2018 dalla Guardia di Finanza di Brindisi, che aveva individuato e sequestrato circa 500 chilogrammi di marijuana a bordo di un gommone.
La polizia della città lagunare ha quindi preso in custodia il 42enne, che si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione a Cavarzere, nel Veneziano, e lo ha accompagnato all’aeroporto internazionale Marco Polo, dal quale è stato infine scortato fino al rientro in Albania.
Immigrazione, il bilancio dei primi sei mesi del 2021
Oltre al caso del narcotrafficante 42enne, l’Ufficio Immigrazione della Questura veneziana ha eseguito altri due provvedimenti di allontanamento dall’Italia, rimpatriando due cittadini stranieri socialmente pericolosi, di cui uno destinatario da un decreto di espulsione firmato dal Ministro degli Interni.
Altre 17 persone sono state invece accompagnate nei Cpr, i Centri di permanenza per rimpatri, su ordine del Questore e sempre in esecuzione di provvedimenti di espulsione, i quali si concretizzeranno al termine dell’adempimento delle pratiche burocratiche necessarie.
Sempre nel primo semestre del 2021, sono stati invece 118 gli ordini di abbandonare il territorio nazionale emessi dal questore in esecuzione di provvedimenti di espulsione disposti dalla Prefettura. Intensa anche l’attività della sezione dell’ufficio che si occupa del rigetto delle istanze di soggiorno presentate da soggetti socialmente pericolosi.
Uccide la moglie e chiede il permesso di soggiorno
Nel periodo compreso tra gennaio e giugno i rigetti complessivi sono stati 92. Nello specifico, 13 di questi riguardano soggetti coinvolti in attività legate al traffico di sostanze stupefacenti, mentre altri 12 relativi ai reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.
Tra le richieste respinte non mancano i casi eclatanti, come quello di O.M.E., del ’78, attualmente sottoposto a custodia cautelare nel carcere a Pordenone perché ritenuto responsabile dell’omicidio doloso della moglie, commesso in presenza dei figli minorenni a Concordia Sagittaria, comune della Città Metropolitana di Venezia.
Minaccia la compagna e la suocera: sarà allontanato
Altro caso particolare è infine quello di S.R., al quale è stato revocato il permesso di soggiorno dopo alcuni provvedimenti – tra cui l’allontanamento dalla casa di famiglia, il divieto di avvicinamento alla persona offesa e un ammonimento del questore – per aver minacciato la compagna e la suocera. All’uomo è stata inoltre sequestrata una pistola detenuta illegalmente.
Tutti questi precedenti hanno quindi portato alla revoca del permesso di soggiorno, decretandone così l’immediata espulsione dal nostro Paese. S.R., attualmente trasferito nel Cpr di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), sarà rimpatriato una volta ottenuti i documenti per il viaggio aereo e il nullaosta dell’Autorità Giudiziaria.