Mestre (Venezia), 29 marzo 2024 – Sono sempre più vuote le culle degli italiani, ma non quelle di altre comunità che vivono stabilmente in Italia. E anche il commercio si adegua. Come accade a Mestre dove, per far fronte alla crisi delle nascite, un noto commerciante di articoli per l’infanzia ha allargato la propria attenzione a una fascia di clientela nuova e, mediamente, più prolifica di quella autoctona. Ecco che la storica bottega per l'infanzia Cecchetto, in pieno centro cittadino, ha deciso di esporre i cartelli dei prezzi e indicazioni non solo in italiano ma anche in lingua bengali. Lo riporta oggi il giornale veneto Il Gazzettino.
Il negoziante: “Il mondo è cambiato”
I cartelli in doppia lingua, italiano e bengali, sono segno dei tempi tanto che al Gazzettino il titolare, Andrea Cecchetto, dice: "Ma che volete che sia una cosa così, basta guardarsi in giro per vedere quante mamme bengalesi ci sono in giro. Il mondo è cambiato e di conseguenza sono cambiate anche le città, Mestre non è da meno”. E spiega: “Quella di mettere i cartellini anche in bengali è un'idea che avevamo da un pò di tempo e l'abbiamo messa in pratica. Cosa c'è scritto? Che quei passeggini vengono venduti in accoppiata con il seggiolino per l'auto, oppure che si tratta di un ultimo pezzo”. A giustificare la scelta del cartellino in lingua straniera anche la difficoltà di spiegare le caratteristiche del prodotto in vendita.
I bambini stranieri a Mestre
I dati demografici di Mestre indicano che in città la presenza di bambini stranieri oscilla tra il 40 e il 50% dei più piccoli, con un picco che sfiora il 60% nel quartiere "Piave” proprio a ridosso del negozio. Bimbi stranieri che per la maggior parte sono di famiglie bengalesi.