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Mose, depositato il concordato per ripianare i conti del Consorzio Venezia Nuova

Il concordato preventivo potrebbe accelerare la definizione di un accordo con le imprese creditrici e far ripartire i lavori a settembre

Il Mose

Il Mose

Venezia, 1 agosto 2021 - È stata depositata ieri la domanda di concordato preventivo per il Consorzio Venezia Nuova, firmata dal commissario liquidatore, Massimo Miani. Lo si apprende da fonti vicine al Consorzio. Una svolta che potrebbe accelerare il raggiungimento economico con le imprese creditrici, così da poter ipotizzare una ripresa già a settembre dei lavori del Mose.

Il dossier torna così al Tribunale di Venezia, che dovrà ora fissare un termine entro i prossimi 120 giorni per il deposito del piano in continuità aziendale. Un passaggio delicato che è conseguenza dell'opposizione avanzata da diverse imprese creditrici, fra cui Kostruttiva e CCC, all'accordo di ristrutturazione inizialmente prospettato dal commissario.

Le trattative con le imprese, spiegano le stesse fonti, non sono interrotte, ma ancora non si intravvede una proposta di definizione complessiva dei rapporti fra Consorzio e imprese, accordo “che presupporrebbe la reciproca rinuncia ad un ingente e intricato contenzioso”. Questo in attesa che a settembre riprendano i lavori del Mose.

Moraglia: "Opera faraonica dai costi elevati"

Ieri, il patriarca Moraglia aveva espresso le sue preoccupazioni sulle difficoltà di Venezia, citando tra i punti critici proprio il Mose. “Il progetto del Mose è andato avanti decine e decine di anni – ricorda il vescovo di Venezia, Francesco Moraglia – i veneziani hanno incominciato a vedere nei suoi aspetti positivi, con il sollevamento delle barriere quando l'acqua alta arriva ad una certa percentuale. Evidentemente però, essendo un'opera faraonica, anche i costi del suo funzionamento e di manutenzione sono notevoli e questo fa già dire che non si potranno alzare le barriere mobili tutte le volte che la città sarà visitata in un anno dall'acqua alta".

Il patriarca veneziano prosegue: "Ci sarà una copertura quando l'acqua raggiungerà un livello di 125, 130 centimetri, allora si vedrà un beneficio importante per chi vive in questa città, ma sotto a questa cifra ci sarà un'invasione di acqua che comunque creerà dei problemi a chi abita. Per non parlare anche dell'area di Piazza San Marco e della Basilica di San Marco, il cuore della città storica, che ha bisogno di protezioni'', conclude Moraglia.