Venezia, 17 febbraio 2023 - Di solito è il Mose, la barriera posta a difesa della Laguna per contrastare il fenomeno dell'acqua alta, a fare notizia, specie ora che ha cominciato ad entrare in funzione in maniera sistematica, con risultati positivi. In questi giorni, invece, sono le basse maree che perdurano in maniera anomala e una morìa di pesci a trovare difficilmente una spiegazione. Un po' come sta avvenendo anche a Napoli, dove il mare si è ritirato in maniera ancora inspiegabile.
Anche le basse maree, come le alte, ovviamente, legate principalmente agli influssi lunari, non sono mai mancate a Venezia, come in tutte le località litoranee, ma difficilmente hanno avuto una durata così lunga nel tempo.
Barche ormeggiate in secca Acqua bassa almeno fino a martedì Centro maree: c'entra anche l'anticiclone Nel 2005 il fenomeno durò 48 ore Il record nel 1939
Canali interni ridotti a stradine melmose, barche ormeggiate in secca, le antiche fondamenta dei palazzi a vista, anche lungo il Canal Grande. E proprio nei giorni di massima affluenza turistica per la celebrazione del carnevale, che si svolgerà fino al 21 febbraio.
Venezia è alle prese da molti giorni con una bassa marea che comincia a creare seri problemi anche alla navigabilità. L'eccezionalità del fenomeno, spiegano dal centro previsioni maree comunale, non è tanto nelle misure sotto lo zero mareografico raggiunte dalla laguna (-60 centimetri nei giorni scorsi, - 56 centimetri oggi) quanto nella sua durata.
Acqua bassa almeno fino a martedì
L'acqua bassa, stante la pressione atmosferica prevista, continuerà anche nei prossimi giorni, almeno fino a martedì. I guai più seri dei canali in secca sono per i servizi di emergenza, in particolare per le idroambulanze del Suem 118, che in alcune situazioni, non potendo proseguire nei rii senz'acqua, hanno dovuto fermarsi prima della destinazione, e raggiungere i malati, e poi anche trasportarli a bordo, a forza di braccia. Ciò avviene di norma solo durante i picchi di bassa marea, che però in genere durano poche ore e non giorni.
Centro maree: c'entra anche l'anticiclone
Il fenomeno, spiegano dal Centro maree, non dipende affatto dalla siccità - cioè il mancato apporto d'acqua - ma è correlato a questa, perché determinato anch'esso del regime anticiclonico che avvolge una vasta area dell'Europa (si sono saldati l'anticiclone delle Azzorre, e quello nordafricano), facendo da barriera all'ingresso delle pertubazioni e quindi alle piogge.
Nel 2005 il fenomeno durò 48 ore
In epoca recente, si apprende dai dati dell'Ufficio maree del Comune di Venezia, l'anno che ha visto il maggior numero di ore con una situazione di marea inferiore a -50 centimetri è stato il 2005, con 48 ore, seguito dal 2002 e dal 2007, entrambi con 28 ore, e dal 2004 con 27. Nell'ultimo decennio il fenomeno dei canali in secca è stato meno frequente: nel 2021, ad esempio, si sono avute solo due ore di bassa marea sotto i -50, 9 ore nell'intero 2022, e già 9 ore quest'anno.
Nel 69% dei casi il fenomeno si presenta in inverno, tra i mesi di gennaio e febbraio. I record di 'acqua bassa' sono invece lontani nel tempo. Sono sempre le serie storiche dell'ufficio maree a parlare: il livello più basso di marea fu registrato nel 1934, con 121 centimetri sotto lo zero mareografico, e un -92 nel 1989.