Venezia, 9 dicembre 2023 – Nuovo blitz ambientalista a Venezia, gli attivisti di Extinction Rebellion tingono di verde il Canal Grande. “Tra qualche ora, queste acque torneranno come prima. Nel frattempo, mentre i governi parlano, contiamo i danni e le vittime di continue alluvioni e incendi”. È il messaggio lanciato oggi dagli ambientalisti che, per “denunciare l'ennesimo fallimento politico della COP28”, hanno gettato del colorante verde nei fiumi e nei corsi d’acqua di Venezia, Milano, Torino e Bologna.
Durante il blitz di Venezia, due persone si sono appese con degli imbraghi al ponte di Rialto, esponendo uno striscione sopra le acque verdi del Canal Grande. Due giorni fa, avevano gettato del fango contro la Basilica di San Marco. La protesta di oggi ha assunto caratteri nazionali: a Torino e a Milano è apparsa una “casa affondata” stra le acque del Po e dei Navigli, mentre a Bologna alcuni canotti sono stati rilasciati sul canale del Reno, noto come ‘la piccola Venezia’. A Roma, l'isola Tiberina è stata circondata dalle acque verdi del Tevere.
Il prefetto: 28 fermati, fatto grave che va stigmatizzato
Sono 28 gli eco attivisti fermati e identificati per il blitz a Rialto. Lo rende noto il Prefetto uscente di Venezia Michele Di Bari. “Un fatto grave che va stigmatizzato con estrema forza. La fragilità di Venezia e la sua bellezza sono da tutelare”, ha dichiarato. Rispetto alle conseguenze a cui gli attivisti potrebbero andare incontro, il prefetto spiega che sarà compito dell'autorità giudiziaria decidere, non si esclude la possibilità di denuncia per interruzione di pubblico servizio. Infatti, la presenza degli attivisti imbragati e sospesi dal ponte di Rialto ha comportato lo stop della navigazione per un'ora e un quarto. “Il dispositivo di sicurezza ha funzionato - aggiunge il Prefetto - il fermo della circolazione avrebbe potuto proseguire ma è stato fondamentale il tempestivo intervento delle forze dell'ordine”. La sinergia ha visto coinvolta la polizia locale, l'arma dei carabinieri, la guardia di finanza e la polizia di stato.
Colorante verde: cos’è e perché è stato sversato
“Il colorante usato è semplice fluoresceina. Un sale innocuo usato da idraulici come tracciante e addirittura per segnalare la posizione di subacquei dispersi in mare”, rassicura Paola, un’attivista del blitz di Venezia.
Il colorante verde è un simbolo di quanto sta accadendo nel mondo per via del cambiamento climatico. Diversi studi scientifici mostrano, infatti, che è in corso un cambiamento di colore degli oceani, fenomeno che riflette un'alterazione degli ecosistemi acquatici e che continuerà ad aumentare a causa dell'aumento delle temperature.
Coop28: “Un fallimento”
Le azioni dimostrative di Extinction Rebellion si inseriscono nella ‘Giornata Mondiale per la Giustizia Climatica’, indetta dalla Climate Justice Coalition e rilanciata in Italia anche dalla Cgil. A tre giorni dalla conclusione della 28esima COP28, questo pomeriggio, le acque di diversi fiumi italiani sono state tinte di verde. Migliaia di persone si sono mobilitate in tutto il mondo per denunciare il fallimento della leadership mondiale e “la beffa di un processo che dovrebbe avere come obiettivo la fuoriuscita dal fossile ed è invece presieduto da un petroliere e preso d'assalto dai lobbisti delle aziende petrolifere di tutto il mondo”, dice Matilde.
Nelle parole sconcertanti del sultano Al Jaber, il presidente della Conferenza, non ci sarebbe alcuna evidenza scientifica che l'uscita dal fossile sia necessaria per mantenere le temperature globali al di sotto degli 1,5°C. "Tale scelta ci farebbe tornare all'età della pietra”, ha aggiunto l’attivista.