Venezia, 11 febbraio 2022 - Al via domani, sabato 12 febbraio, con uno spettacolo di teatro dedicato ai bambini e un concerto pensato per gli appassionati di musica il Carnevale di Venezia 2022. Il finale il prossimo 1 marzo. La Città di Venezia propone una serie di iniziative che tra spettacoli in strada e dirette social coinvolgeranno la città antica, la terraferma veneziana e le isole della laguna ma con una serie di ristrettezze a causa del Covid che fanno saltare alcune delle attrazioni più attese.
In questo contesto pandemico, la manifestazione 2022 non prevede la realizzazione di alcuni eventi tradizionali. In particolare non verranno effettuati: La “Festa veneziana” nel rio di Cannaregio del sabato sera ed il corteo acqueo in Canal Grande della domenica mattina; i grandi palchi animati di Piazza San Marco e di Piazza Ferretto; I cortei delle Marie e del Toro; saltano i tradizionali voli dell’Angelo, dell’Aquila, e lo svolo del Leon e le sfilate di carri allegorici a Lido, Marghera, Campalto, Zelarino, Pellestrina e Burano.
Il Carnevale 2022 sarà un evento multidimensionale, in cui la fisicità della manifestazione tradizionale in presenza si integra con la parte virtuale, utilizzando la tecnologia per coinvolgere tutto il pubblico del Carnevale, compresi coloro che vorranno partecipare da remoto, da ogni parte del mondo.
Titolo dell'edizione: “Remember the Future”, ispirato a Dalì
L’edizione 2022 si tiene da sabato 12 febbraio a martedì 1 marzo sotto la direzione artistica di Massimo Checchetto. “Remember the Future” è il titolo scelto per questa edizione, e si ispira ad una citazione di Salvador Dalì: E più di tutto mi ricordo il futuro.
“Camminando per Venezia, sebbene con una meta precisa, si è costretti a continui cambi di direzione, le calli terminano in una svolta; dietro ad una svolta una sorpresa, spesso una meraviglia, quasi sempre un futuro. Per il tema del Carnevale di Venezia di quest’anno ho pensato proprio al nostro futuro, quel futuro che questa Città piena di passato scatena in chi la vive. Proprio un luogo in perenne contraddizione, dove si fondono sogno e realtà” dichiara Massimo Checchetto.
“Abbiamo fortemente voluto fare questo Carnevale, per lanciare un messaggio di speranza soprattutto ai bambini – dichiara il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – Sarà un Carnevale diffuso con tanti spettacoli e situazioni che avverranno nei diversi luoghi della Città, oltre agli eventi e concorsi che accompagneranno grandi e piccini in questi giorni di festa. Grazie a tutti coloro che stanno lavorando all’organizzazione dell’evento. Buon Carnevale a tutti!”.
Quando è Carnevale 2022: le date. Martedì grasso a marzo
Il Carnevale di Venezia 2022 in pillole
Strabilierie e Arte diffusa per la città. Durante i week end del Carnevale, sabato 12 e domenica 13, sabato 19 e domenica 20 febbraio, e nei giorni della settimana grassa da giovedì 24 febbraio a martedì 1 marzo va in scena una programmazione diffusa spettacoli stanziali di musica, circo-teatro, burattini, acrobatica e clownerie.
Domani 12 febbraio alle ore 17 è Gerardo Balestrieri ad inaugurare i festeggiamenti con un concerto dal titolo "It's Wonderful" all'Auditorium Ca' Foscari di Campo Santa Margherita. Balestrieri, nato a Wuppertal, attualmente vive a Venezia: è cantautore apolide, polistrumentista e interprete e ha pubblicato 10 album. Per il Carnevale 2022 presenta "It's wonderful", un omaggio alla canzone d'autore internazionale e brani originali tratti dalla sua discografia. Il repertorio va dai cantautori italiani alla canzone francese, greca, americana, il tango e la tradizione napoletana per uno spettacolo ritmico e vivace. Il concerto verrà ripetuto domenica 13 febbraio alle ore 18 al Centro Culturale Candiani di Mestre.
Spazio ai più piccoli e al teatro domenica 13 febbraio alle ore 17 a Venezia con l'attrice Susi Danesin che all'Auditorium Ca' Foscari di Santa Margherita porta il suo "4Seasons, Il gioco delle quattro stagioni". Il 18 febbraio lo spettacolo si terrà invece a Mestre, al Centro Culturale Candiani, alle ore 18. Il camminare è alla base di questo evento senza parole, uno show muto e sonoro che porterà ad un ascolto attento delle Quattro Stagioni di Vivaldi, nel quale l'attrice Susi Danesin (da un'idea di Marta Dalla Via), seguendo il programma musicale originale, disegnerà una narrazione inedita permettendo allo spettatore di godere dell'esperienza, emotiva e didattica, che un'opera classica come questa può offrire. Il mimo Susi Danesin, seguendo il programma musicale originale, disegnerà una narrazione inedita permettendo a chiunque di godere dell'esperienza, emotiva e didattica, che un'opera classica a carattere descrittivo come questa può offrire. Il programma completo delle prossime iniziative sul sito www.carnevale.venezia.it e sui canali social del Carnevale.
Due i filoni principali della festa. Il primo è "Venezia wonder time", calendario di spettacoli diffusi all'aperto tra musica, circo-teatro, burattini, acrobatica e clownerie: si terranno nei weekend (12-13 e 19-20 febbraio) e nella settimana grassa (da giovedì 24 febbraio a martedì 1 marzo) in vari luoghi della città. Domani alle 17 sarà Gerardo Balestrieri ad inaugurare i festeggiamenti con un concerto dal titolo
Il secondo filone si intitola "Nebula Solaris" e sarà una festa in Arsenale con performance acrobatiche e giochi di luce nel bacino d'acqua interno: lo spettacolo è a cura della compagnia Opera Fiammae e di Viorica. Performance dal vivo e tecnologia si condenseranno in una parata di forte impatto visivo. Spettacoli nei giorni venerdì 18, sabato 19 e domenica 20 febbraio e da giovedì 24 febbraio a martedì 1 marzo con due repliche giornaliere alle 18.45 e alle 21.15. Gli eventi sono a numero chiuso con obbligo di prenotazione.
Il Carnevale in diretta
Novità del Carnevale è la diretta. Dopo il successo di follower dell'edizione digitale, nei fine settimana del 12 e 13 e del 19 e 20 febbraio - e poi tutti i giorni nella settimana “grassa”, dal 24 febbraio al'1 marzo, alle ore 16, il maestro di cerimonia del Carnevale di Venezia Principe Maurice (al secolo Maurizio Agosti) e l'Angelo del Carnevale 2020, l'attrice Linda Pani, animeranno dallo studio delle dirette social dando voce ai giovani inviati che ogni giorno andranno a scoprire il meglio del teatro di strada in scena nelle diverse location del territorio cittadino all'interno del programma Venice WonderTime! e di tutto il palinsesto del Carnevale di Venezia 2022.
La tradizione delle maschere abbraccia una parte importante della storia di Venezia e del suo Carnevale che quest'anno si celebra dal 12 febbraio all'1 marzo. Le maschere vengono associate quasi esclusivamente al Carnevale ma a Venezia, questi particolari oggetti ornamentali sono strettamente legati alla tradizione artigianale dei mascareri.
La storia del Carnevale a Venezia
Il fascino delle maschere conquista Venezia già dal 1200 quando iniziano a vedersi i primi travestimenti tra le calli della città. A portarle a Venezia furono le donne di Costantinopoli, che giravano con il viso coperto da una maschera.
Mascareri e targheri, due mestieri antichi È solo nel XV secolo, però, che viene ufficialmente riconosciuto dalla Serenissima il mestiere dei mascareri, gli artigiani specializzati nella realizzazione di maschere di cartapesta e quello dei targheri che imprimevano sullo stucco dei volti dipinti. Questi due mestieri erano una delle professioni più antiche di Venezia che dal 10 aprile 1436 si dotò anche di una mariegola che ne regolamentava il lavoro.
L'uso di questo travestimento, però, venne limitato con una legge del 1268 in determinate occasioni, escludendo il Carnevale e altre feste ufficiali della città, nei giorni che precedevano il Natale o la Pasqua e non ci si poteva coprire il volto all'interno delle case da gioco o dei luoghi sacri. Unica eccezione era per le ragazze a cui, dal 1776, venne concesso di mascherarsi quando andavano a teatro.
Le botteghe di mascareri: la Bauta
Nel XVIII secolo l'uso delle maschere a era molto diffuso che sorsero nuove botteghe di mascareri e nel 1773 c'erano a Venezia 12 botteghe dove venivano create le maschere in cartapesta e 31 mascareri. La più caratteristica e quella che negli anni è diventata la maschera veneziana per eccellenza è la Bauta, un vero e proprio costume usato comunemente per recarsi a teatro, nei caffè, nelle case da gioco e diffusosi a Venezia tra il XV e il XVI secolo.
La Bauta è formata da una maschera vera e propria, dal cosiddetto “zendale”, una mantellina che copriva la testa e le spalle e da un tricorno. Aveva il permesso di poter essere usata anche in alcuni giorni in cui l'uso delle maschere era bandito dalla città come il giorno di S.Marco, quello dell'Ascensione e il giorno in cui venivano eletti dogi e procuratori. Altra maschera molto amata era la Moretta, una maschera di origine francese di forma ovale, ricoperta di velluto scuro che divenne molto popolare tra le dame veneziane, e veniva tenuta ferma in viso mordendo un piccolo bottone tra i denti diventando, così, una maschera muta.
La caduta della Serenissima,
Con la caduta della Serenissima, nel 1797, l'Austria vietò l'uso delle maschere che iniziarono una fase di decadenza fino a che, con il secondo governo austriaco, si tornò a permettere l'uso di questo ornamento nei giorni del Carnevale e, ancora oggi, a Venezia le maschere continuano a far parte di una diffusa tradizione artigianale e culturale che vuole continuare a raccontare la sua storia.