REDAZIONE VENEZIA

A Venezia la mostra "Afghana" di Emergency: viaggio “senza tabù” nella maternità in Pashir

Storie di mamme e figli, di dottoresse e pazienti nel viaggio fotografico di Laura Salvinelli. Dal 15 marzo

Maternità, sala operatoria, la mc Monika Pernjakovic (destra) e la ginecologa Keren Picucci (sinistra). Anabah, Panjshir. Afghanistan 2019 foto di Laura Salvinelli

Maternità, sala operatoria, la mc Monika Pernjakovic (destra) e la ginecologa Keren Picucci (sinistra). Anabah, Panjshir. Afghanistan 2019 foto di Laura Salvinelli

Venezia, 13 marzo 2023 - Storie di mamme afghane e dei loro bambini, di giovani donne che hanno potuto realizzare il sogno di diventare infermiere e dottoresse, il racconto dell'essere donne e madri in un Paese complesso come l'Afghanistan: dal 15 marzo 14 aprile nella sede di Emergency a Venezia saranno le testimonianze e i volti delle donne del Centro di Maternità dell'Associazione in Panshir i protagonisti della mostra «Afghana» della fotografa Laura Salvinelli.

Il 15 marzo all'inaugurazione Interverranno la fotografa Laura Salvinelli, Luciana Milani, madre di Valeria Solesin a cui è dedicato il centro di maternità di Emergency ad Anabah nella valle del Pashir, Virginia Vicario, curatrice della mostra. In collegamento dall'Afghanistan Raffaela Baiocchi, ginecologa Emergency.

Gli scatti raccontano la storia delle dottoresse, delle infermiere e delle pazienti che hanno partorito nel centro dedicato alla maternità.

Nel viaggio fotografico si incontra il viso sorridente di Zarghona che ha dato alla luce il primo figlio maschio, Kemeya, alle prese con il suo quinto cesareo, le donne nomadi Kuchi durante uno dei loro passaggi stagionali nella Valle. E ancora Asuda che, grazie al Centro di maternità di Emergency ha potuto studiare e formarsi per diventare ostetrica; Marja, che ha iniziato a lavorare in Afghanistan con l'Associazione nel 1999; Monika e Keren, medical coordinator e ginecologa, che esprimono tutta la loro felicità per i tanti bambini che hanno visto nascere.

"Ho lavorato in un mondo in cui fotografare le donne è un tabù - sottolinea Salvinelli - e mi sono caricata del ruolo dell'elefante in un negozio di cristalli. Ho combattuto per mostrare nel nostro mondo le foto del parto, che violano un altro tabù, quello del sangue della vita e del corpo reale delle donne. Mi sono posta in continuazione la domanda di tutti i fotografi: se sia giusto entrare nell’intimità degli altri. Credo che la risposta, sempre diversa, dipenda da perché e da come si fa - l’importante è che quella domanda lavori sempre dentro di noi.”

In Afghanistan la mortalità materna è 99 volte più alta di quella registrata in Italia e il tasso di mortalità infantile 47 volte più alto: una donna su 14 muore per complicazioni legate alla gravidanza, mentre un bambino su 18 muore prima di compiere i 5 anni. Ciò anche a causa della difficoltà di accesso alle cure mediche, alle resistenze della famiglia motivate da tabù culturali e religiosi, ai costi da sostenere e alle distanze da percorrere. Quarant’ anni di guerre, il ritorno dei Talebani al governo, la straordinaria siccità, la svalutazione della moneta locale, l’aumento del prezzo di beni di prima necessità come cereali e carburante, il blocco dei circuiti bancari, l’embargo internazionale, l’emergere di bisogni sanitari nuovi hanno provocato una situazione di povertà assoluta per milioni di cittadini, ridotti letteralmente alla fame, e con sempre maggiore difficoltà di accesso alle cure.

Nel 2003, accanto al Centro chirurgico del Panshir, Emergency ha aperto le porte del Centro di maternità, ancora oggi l'unica struttura specializzata e gratuita della zona che permette alle donne la formazione necessaria per diventare infermiere, ginecologhe, ostetriche e garantisce alla popolazione femminile di partorire in un ospedale sicuro, che diventa sia per le pazienti che per lo staff un luogo dove prendersi cura di loro stesse. Qui sono oltre 7mila i parti effettuati ogni anno: da quando è entrato in funzione, nel giugno 2003, al dicembre del 2022 nel Centro sono stati visitati più di 487mila donne e bambini e sono stati fatti nascere più di 76mila bambini.

L’ingresso alla mostra sarà libero con i seguenti orari: dal mercoledì al venerdì, dalle ore 11.00 alle ore 16.00. Fino al 14 aprile