REDAZIONE VENEZIA

Biennale di Venezia 2022, gli occhi del mondo sull'arte: le novità della 59esima edizione

L'inaugurazione ufficiale sarà sabato 23 aprile, con l'apertura al pubblico fino al 27 novembre. Per la prima volta, la curatela affidata a una donna: Cecilia Alemani. Saltato il Padiglione Russia in segno di protesta per la guerra in Ucraina

Venezia, 21 aprile 2022 – Sipario alzato sulla Biennale di Venezia, la 59esime edizione ha aperto le porte dell’Arsenale per gli addetti ai lavori, in attesa di accogliere il grande pubblico con l’inaugurazione ufficiale di sabato 23 aprile. E, mentre i veneziani fanno festa e la laguna viene presa d’assalto dai turisti, un’ombra è calata sulla scena: il Padiglione Russia non si farà. Il curatore si è dimesso in segno di protesta contro la guerra in Ucraina, e gli artisti hanno appoggiato questa scelta. Segno che nemmeno l’arte non è immune dalla guerra.

Sarà un’edizione dei grandi numeri, sotto il segno della ripartenza. Per la prima volta nella storia dell’Esposizione, a curare la più importante rassegna d’arte del mondo sarà una donna: Cecilia Alemani. "Come prima donna italiana a rivestire questa posizione – dice la curatrice – mi riprometto di dare voce ad artiste e artisti per realizzare progetti unici che riflettano le loro visioni e la nostra società".

La Mostra si articolerà tra il Padiglione Centrale ai Giardini e l’Arsenale, includendo 191 artiste e 22 artisti provenienti da 58 nazioni. Sono 26 gli italiani, 180 le prime partecipazioni nella Mostra Internazionale, 1.433 le opere e gli oggetti esposti, 80 le nuove produzioni, presentate in dialogo con lavori storici che vanno dall'Ottocento ai giorni nostri.

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Biden: “Il dono dell’artista è immaginare”

Ad inaugurare il Padiglione Stati Uniti, questa mattina l’artista afroamericana Simone Lee ha portato una lettera scritta dal presidente Joe Biden, letta dall'incaricato d'affari presso l'ambasciata Usa in Italia, Thomas Smitham. “Congratulazioni per la tua storica partecipazione al Padiglione Stati Uniti – recita il messaggio dalla Casa Bianca all’artista –. Devi esserne molto fiera, io e la first lady siamo onorati che tu possa rappresentare la nostra Nazione in un'esposizione così importante”.

Nel lodare la creatività espressiva dell'artista, Biden si dice sicuro che le sue “rappresentazioni pionieristiche educheranno e ispireranno le persone da tutto il mondo. Il dono di un'artista – conclude il presidente degli Stati Uniti – è immaginare qualcosa che nessun altro è in grado di fare. Grazie per condividere la tua visione con la comunità internazionale a nome della nostra grande Nazione”.

La Biennale: le date e il tema

La 59esima edizione dell'Esposizione Internazionale d'Arte si terrà a Venezia dal 23 aprile al 27 novembre 2022, sotto la direzione artistica di Cecilia Alemani. Fortemente evocativo il titolo scelto, "Il latte dei sogni", da un libro di fiabe dell'artista surrealista Leonora Carrington nel quale ogni cosa può essere trasformata con l'immaginazione. C'è grande attesa per questa mostra, dato che è stata a lungo rinviata a causa della pandemia. “Ci si aspetta una Biennale di ripartenza”, questo l'auspicio espresso dal ministro della Cultura, Dario Franceschini.

La narrazione di questa Biennale si articola su tematiche universali, dall'identità di genere, alla relazione tra gli individui e le tecnologie, sempre più presenti nelle nostre vite. Lungo il percorso espositivo il pubblico può visitare anche cinque piccole mostre tematiche (o capsule). Da segnalare quella intitolata “La culla della strega”, che ospita i dipinti di artiste delle avanguardie storiche, tra cui Remedios Varo e Leonora Carrington, scrittrice e pittrice britannica la cui fantasia ha ispirato il titolo della Biennale 2022.

Nel 2021 la Biennale ha avviato un percorso di rivisitazione di tutte le proprie attività secondo i principi di sostenibilità ambientale. Per il 2022, l’obiettivo è quello di estendere il raggiungimento della certificazione della “neutralità carbonica”, ottenuto nel 2021 per la 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, a tutte le attività programmate dalla Biennale: la 59esima Esposizione Internazionale d’Arte, i Festival di Teatro, Musica e Danza e la 79esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Il Padiglione Italia

Per la prima volta nella storia della Biennale, il Padiglione Italia sarà dedicato a un unico artista, cosa che invece è frequente nelle altre partecipazioni nazionali. Il progetto di Gian Maria Tosatti, con la curatela di Eugenio Viola, è intitolato "Storia della notte e destino delle comete" ed è qualcosa di poderoso, la manifestazione di un modo di pensare l'arte che rinnova il contemporaneo.

"Abbiamo cercato scientificamente di produrre uno specchio – ha detto Tosatti – e fare in modo che quest'opera potesse fare uscire da noi un'immagine che ci appartiene, per potercela fare guardare in maniera molto diretta e vedere che cosa è stata la nostra storia di questi anni, di questi mesi, di questa ultime settimane. A che punto siamo della notte e siamo a un punto molto fondo della notte: c'è una catastrofe economica, una catastrofe ambientale, c'è una guerra. Direi che più notte di così è difficile".

Una storia di precarietà che diventa universale

Il padiglione, completamente rivoluzionato a livello spaziale, fotografa la vita al tempo della precarietà e della scomparsa del lavoro, ma gestisce anche la forza dirompente di una pratica che ha, per sua stessa natura, una vocazione universale. "È una visione, fin dal principio, da quando abbiamo iniziato a ragionare su questo progetto – spiega il curatore Eugenio Viola - perché riguarda ognuno di noi, parte dalla relazione tra l'uomo e l'ambiente circostante. Ci sono echi, per esempio, della Dismissione di Ermanno Rea, parte della storia della dismissione dell'Ilva di Bagnoli, quindi una storia di Napoli, però ci si specchia un po' tutta l'Italia".

"Il ministero della Cultura in questo caso – ha detto Onofrio Cutaia, direttore della Creatività contemporanea del MiC – vuole percorrere non una strada di retroguardia, ma cerca di dare la possibilità a chi ha una ricerca in atto, come quella di Eugenio e di Gian Maria, di esprimersi nel migliore dei modi".