Venezia, 18 ottobre 2023 – Verrà restaurato e messo in sicurezza il murales "Il Bambino migrante”, una delle due sole opere di Banksy presente in Italia e che l'artista ha realizzato su una parete nelle vicinanze di Campo San Pantalon nel Sestiere Dorsoduro a Venezia, nella notte tra l'8 e il 9 maggio 2019. L'iniziativa è del sottosegretario Vittorio Sgarbi che ha individuato banca che si farà carico delle spese. I dettagli saranno illustrati in un incontro che è in programma oggi nel ministero della Cultura a Roma.
Zaia: "Banksy, opera dei nostri tempi”
“Venezia è unica al mondo ed è un unico capolavoro pulsante. Non è un contenitore di testimonianze passate, ma una città che vive ed è protagonista del presente. Per sua natura, quindi, è anche luogo privilegiato per l'arte contemporanea. Un dettaglio che Banksy ha ben compreso, riservandole uno di quelli che si ritengono i suoi due soli murales in Italia”, dice il governatore Luca Zaia.
“Non posso che esprimere soddisfazione – continua – per i lavori di conservazione che assicureranno la sopravvivenza dell'opera dell'artista inglese, unendo un sentito ringraziamento al sottosegretario Sgarbi per l'interessamento e a Banca Ifis per l'intervento finanziario che renderà possibile il restauro”.
Per Zaia “è un'opera dei nostri tempi, realizzata da un autore vivente ma è un'importante testimonianza artistica dei nostri tempi”. Ma non solo. “L'idea di salvarla dal deterioramento – racconta il presidente del Veneto – si è innescata in un incontro a cui ero presente, trovandomi sulla stessa linea del sottosegretario Sgarbi e del primo cittadino. Ancora una volta la sinergia tra pubblico e privato ha prodotto un risultato positivo che consentirà anche nel futuro di godere di un'opera d'arte fragile e altrimenti destinata a deteriorarsi”.
Il murales a Venezia
Il murales dell'artista inglese, uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane sconosciuta, si sta deteriorando per l'umidità, l'acqua alta e la salsedine, ma poiché l'opera ha meno di 70 anni e l'autore è vivente, la Soprintendenza non può agire. “A segnalarmi la fragilità del murales - ha spiegato Sgarbi - sono stati il sindaco di Venezia e il presidente della Regione Veneto. Mi sono attivato subito e ho ottenuto la disponibilità di una banca che coprirà le spese. Non ci interessa se l'opera abbia o no più di settant'anni, né se l'autore sia vivo e neppure se ci dia il consenso al restauro, dal momento che, tra l'altro, il murales è stato realizzato “illegalmente”. Mi assumo io la responsabilità dell'intervento avendo la delega sull'arte contemporanea, ed è mio compito tutelarla". Il sottosegretario ha già contattato la proprietà del Palazzo, rappresentata dall'avvocato Jacopo Molina. Sgarbi ha anche impartito una direttiva perché la Soprintendenza vigili comunque sui lavori dato che il palazzo è un bene vincolato.