Venezia, 31 luglio 2023 – Allarme dell'Unesco su Venezia: l'agenzia culturale delle Nazioni Unite ha raccomandato che la città lagunare sia inserita nella sua lista del patrimonio mondiale in pericolo e chiede alle autorità italiane di aumentare gli sforzi per proteggerla. Secondo l'agenzia Onu, Venezia rischia "danni irreversibili" a causa di una serie di problemi, non solo il surriscaldamento climatico ma anche l'afflusso abnorme di turisti.
Il voto a Riad a settembre
La raccomandazione sarà sottoposta all'esame del Comitato del patrimonio mondiale dell'Unesco con tutti i rappresentanti degli Stati membri, una riunione che si terrà a Riad, in Arabia Saudita, tra il 10 e il 25 settembre, quando si voterà perché venga eventualmente adottata.
La raccomandazione
"Il continuo sviluppo, gli impatti dei cambiamenti climatici e del turismo di massa rischiano di provocare cambiamenti irreversibili all'eccezionale valore universale di Venezia”. É quanto rileva il World Heritage Centre, ramo dell'Unesco, che "raccomanda la sua iscrizione nell'elenco dei Patrimoni dell'Umanità in pericolo”.
L’analisi del World Heritage Centre
Il World Heritage Centre ritiene che "edifici alti” che possono “avere un notevole impatto visuale negativo” sulla città lagunare, dovrebbero essere costruiti lontano dal centro di Venezia. Mentre “l'aumento del livello del mare” e altri “fenomeni meteorologici estremi” legati al riscaldamento climatico “minacciano l'integrità” del sito. Sempre secondo gli esperti del Centro del Patrimonio Mondiale, la risoluzione di questi problemi “annosi ma urgenti” viene “ostacolata dall'assenza di una visione strategica comune globale” nonché una “scarsa efficacia e coordinamento” tra le autorità locali e nazionali dell'Italia. Gli esperti ritengono che Venezia sia confrontata ad “un reale rischio” e raccomandano quindi l'iscrizione del capoluogo veneto nella black list dei patrimonio mondiale in pericolo, auspicando che “questa iscrizione susciterà un più forte impegno e una più vasta mobilitazione degli attori locali, nazionali e internazionali”. Il parere del World Heritage Centre, che considera le misure assunte dall'Italia “insufficienti”, è al momento soltanto indicativo, in attesa del voto di settembre a Riad.