Treviso 5 luglio 2022 - Due giorni dopo la tragedia della Marmolada, i morti rimangono fermi a sette - è stata identificata la quarta vittima - ed è sceso a cinque il numero dei dispersi, con otto persone che hanno dato buone notizie di sé. I feriti sono sette, di cui uno dimesso.
Filippo Bari, Paolo Dani e Tommaso Carollo. Tutte accomunate dalla passione per la montagna, per l'alta quota le vittime venete della Marmolada. Sono tutti vicentini i primi tre nomi accertati tra le 7 persone uccise dal crollo del seracco a Punta Rocca. Ciascuna con la sua storia da raccontare. I tre erano assieme in una delle cordate investite in pieno dal fiume di ghiaccio e roccia, piombato su Pian dei Fiacconi.
Tra chi ha perso la vita si aggiuge Liliana Bertoldi, 54 anni, commerciante ambulante di Levico (Trento); resta in ballo l'identità di un morto, ancora non identificato, che potrebbe coincidere con uno dei dispersi, tutti italiani. Secondo fonti investigative due cittadini della Repubblica Ceca sono stati riconosciuti tra le sette vittime della valanga sulla Marmolada, grazie ai documenti che avevano con sé. Solo una vittima, quindi, resta senza identità.
Le auto parcheggiate sul sentiero sono state "tutte abbinate a persone in vita", da togliere dal numero dei dispersi.
Filippo Bari, il più giovane
Il selfie che domenica mattina si era scattato in Marmolada Filippo Bari, 28 anni, poco prima che il crollo del ghiacciaio lo uccidesse è diventato il simbolo di questa sciagura. Lascia moglie e un bimbo di soli 4 anni. Residente a Malo, in provincia di Vicenza. Appassionato della montagna ma anche di musica rock lavorava in una ferramenta di Isola Vicentina.
La salita di domenica lo doveva preparare a quella della prossima settimana, con il Cai sul Monte Rosa. "Era un grande amante della montagna e della natura. Filippo aveva fatto già diverse uscite ad alta quota, sempre accompagnato da persone esperte e con tutta l’attrezzatura necessaria", le parole del fratello Andrea all'arrivo a Canazei per il riconoscimento.
Tommaso Carollo, il manager
L’intera Provincia di Vicenza è sconvolta per le sue vittime del disastro successo domenica scorsa sulla Marmolada. Grande incredulità e cordoglio, per due persone esperti della montagna e molto noti per la sua grande professionalità e impegno. A perdere la vita e identificato Tommaso Carollo di 48 anni, natio di Thiene e residente a Zanè era molto conosciuto in tutto l’alto vicentino. Era un export manager appassionato di natura e montagna, un passato da scout, era molto conosciuto nel vicentino. Lascia un figlio di nove anni che portava spesso con sé nelle escursioni dei fine settimana.
Tra i ricordi e messaggi sui social quello del sindaco di Zanè Roberto Berti: "A nome mio personale, dell'amministrazione comunale e di tutta la comunità, desidero porgere le più sentite condoglianze ai famigliari di Tommaso Carollo, deceduto a causa del crollo di un seracco sulla Marmolada. In particolare, ci uniamo al dolore del papà Ivano Carollo, residente zanadiense e professionista con il quale il nostro Comune ha collaborato e collabora tuttora”. Pianezzola Ubaldo amico di Tommaso Carollo e legato a lui dalla stessa passione per la montagna lo ricorda così: “Non avrei mai pensato di scrivere questo post. Sono diversi anni oramai che avevamo lavorato assieme. Infatti, i ricordi sono quelli. Ho appreso ieri, oramai, con grande dispiacere, la notizia. Te ne sei andato nella tua montagna, facendo quello che ti piaceva la tua Passione. Riposa in pace”. Chi lo conosceva ricorda come “Tommaso era molto prudente e attento”.
Paolo Dani, l'ex capo del soccorso alpino
Tra le vittime anche Paolo Dani, 52enne di Valdagno, sempre nel Vicentino. Dal 2012 al 2020 Paolo è stato a capo del Soccorso Alpino di Recoaro-Valdagno, dove era già vicecapo, era tecnico di elisoccorso nella base di Verona dal 2003, istruttore regionale del Soccorso alpino e speleologico del Veneto, servizio regionale del Cnsas dal 2006 e Guida Alpina (AGAI). Paolo Dani era molto noto nell’ambiente delle scalate nel vicentino, una ‘fama’ conquistata da una consolidata esperienza di guida alpina oltre avere ricoperto il ruolo di capo del Soccorso alpino di Recoaro Valdagno.
Tra i ricordi quello di Maurizio Barbagallo: “Paolo ha accompagnato molti dei miei gruppi sull'Altopiano delle Pale di San Martino e lungo la tappa da Bosconero a Longarone dell'Alta Via 3. Era una persona di cui avevo una grandissima fiducia. Validissimo professionista umile e generoso sempre disponibile a tranquillizzare i meno esperti del gruppo mettendoli in sicurezza e sdrammatizzando con il suo sorriso e la sua signorilità. Avremmo dovuto vederci anche quest'anno. Non ci sono altre parole. Solo una grande tristezza”.
Il personale della centrale operativa 118 di Verona scrive: “Paolo Dani era una guida alpina e tecnico del soccorso alpino che prestava servizio sul nostro elisoccorso. Un uomo pacato, competente, un professionista prezioso per tutti noi sanitari. Un uomo innamorato della montagna e che alla montagna lascia la sua vita. Fai buon viaggio Paolo. L’azienda si unisce al cordoglio della famiglia di Paolo che per vent’anni ha volato e salvato vite sugli elicotteri di Verona Emergenza”.
Anche l’amministrazione comunale di Recoaro Terme lo ricorda: “Le ore di attesa e speranza di ricevere buone nuove sulla sorte della guida Paolo Dani, molto noto anche a Recoaro per la sua attività professionale e per essere stato alla guida della locale stazione del Soccorso Alpino, si sono purtroppo scontrate con la dura verità che anche a Recoaro Terme è stata comunicata nel pomeriggio. A tutta la sua famiglia va il nostro cordoglio, come Amministrazione e comunità recoarese, per una scomparsa che lascia un segno profondo, nei tanti appassionati della montagna che con lui hanno imparato ad amarne ogni aspetto, negli amici e parenti, ma anche nelle migliaia di persone che hanno potuto affrontare la montagna in tutta sicurezza grazie ai suoi insegnamenti”.
Il soccorso alpino e speleologico del Veneto, servizio regionale del Cnsas, Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, scrive: “Paolo era molto altro. Non riusciamo a crederci. È tanto dura realizzare che non ti rivedremo. Non ci dimenticheremo mai di te. E ti penseremo sempre con il sorriso”.
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Quarta vittima identificata: chi è
La quarta vittima del disastro in Marmolada ufficialmente riconosciuta è Liliana Bertoldi, 54 anni, di Levico (Trento). Conosciuta in tutto il Trentino, lavorava come ambulante con un furgone per la vendita di polli allo spiedo. La Procura di Trento conferirà ufficialmente al Ris di Parma l'incarico dell'analisi del Dna sui resti delle vittime.
Il bilancio delle ricerche oggi
Il bilancio, sempre provvisorio, di questa giornata di ricerche conferma 7 morti, 8 sono feriti tra loro il 30enne ricoverato all'ospedale di Trento che avrebbe finalmente un nome, Davide Carnielli di Fornace, ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Trento. E scende a 5 il numero dei dispersi, tutti italiani, tutti veneti.