REDAZIONE VENETO

“Elena Cecchettin ha simboli satanici e fa la recita”, bufera sul consigliere Valdegamberi

Il post del consigliere regionale del Veneto ex della lista Zaia che si dissocia. Il Pd: si dimetta. Ma lui insiste sui social

Venezia, 20 novembre 2023 – Diventa un caso non solo politico la polemica esplosa contro il consigliere regionale veneto Stefano Valdegamberi, del gruppo Misto ed eletto nella lista Zaia, per le sue affermazioni sulla vicenda dell’uccisione di Giulia Cecchettin e contro Elena, la sorella 24enne della vittima.

Stefano Valdegamberi ed Elena Cecchettin
Stefano Valdegamberi ed Elena Cecchettin

Il post contro la sorella di Giulia

In un post su Facebook, Valdegamberi sostiene che le dichiarazioni dette in una trasmissione tv da Elena  “mi hanno sollevato dubbi e sospetti che spero i magistrati valutino attentamente. Mi sembra un messaggio ideologico, costruito ad hoc, pronto per la recita”. Il consigliere regionale prosegue anche facendo riferimento alla felpa nera della Thrasher, una nota rivista di skate californiana, con un disegno di una stella bianca rovesciata indossata da Elena durante l’intervista e che Valdegamberi interpreta come “certi simboli satanici”. Il post su Facebook del consigliere quindi si conclude sostenendo che quello della sorella di Giulia sarebbe "il tentativo di quasi giustificare l'omicida dando la responsabilità alla società patriarcale. Più che società patriarcale dovremmo parlare di società satanista, cara ragazza. Sembra una che recita una parte di un qualcosa predeterminato e precostituito".

Frasi pesanti che hanno subito sollevato le proteste da parte di esponenti del centrosinistra, ma anche della parte politica di Valdegamberi, veronese, un passato di ex Udc poi eletto nella "lista Zaia presidente”, su posizioni sovraniste.

Le reazioni nel centrosinistra

Ce n’è abbastanza per scatenare reazioni e critiche, a partire dalla richiesta di dimissioni di Valdegamberi dal Consiglio regionale sono state avanzate da parte della deputata Pd Rachele Scarpa e poi rilanciate da Europa Verde-Verdi del Veneto con una petizione online. Per il coportavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli "Valdegamberi è semplicemente indecente: nutre sospetti sulla sorella di Giulia Cecchettin, Elena, dopo la sua intervista. Secondo lui, sarebbe troppo fredda e apatica, tanto che dovrebbe indagare la magistratura”. Per Bonelli “è fin troppo evidente la strategia di accusare Elena Cecchettin in risposta al suo attacco a Salvini, così da screditarla”. Il deputato Alessandro Zan, responsabile Diritti del Partito Democratico, ha scritto su X: "Un abbraccio a Elena Cecchettin per l'oltraggioso e delirante attacco del leghista Valdegamberi. È inconcepibile che al dolore si aggiunga violenza istituzionale per aver ribadito la sacrosanta verità che a quanto pare destabilizza chi alimenta questo sistema tossico patriarcale".

Zaia prende le distanze

Sulle affermazioni del consigliere Valdegamberi è intervenuto il presidente della regione Veneto Luca Zaia che prende le distanze : “Mi dissocio totalmente. Ho avuto modo di leggere quanto scritto dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi, nelle sue pagine social. Sono parole dalle quali mi dissocio totalmente, nei concetti espressi e nelle modalità. Penso - ha aggiunto - che sia il momento del dolore e del suo rispetto, non certo quello di invocare l'intervento di magistrati sulle dichiarazioni personali della sorella di una ragazza che ha perso la vita in questo modo tragico". Zaia aggiunge che "siamo tutti chiamati a una riflessione profonda, intima, e soprattutto a combattere ogni forma nella società di violenza sulle donne.

E poi, lapidario: "I social sono lo specchio della società. Prima le stupidaggini si dicevano davanti al banco del bar, oggi qualcuno riesce a metterle nero su bianco, molto spesso in un italiano zoppicante, si sente premio Nobel e ha il suo momento di gloria”.

Giulia è la 105esima vittima innocente in questo Paese; c'è un grande lavoro da fare per formare l'intera comunità; ben venga il lavoro nelle scuole, sulle nuove generazioni e sull'intero strato sociale".

Il nuovo post

In breve tempo è giunta la precisazione dello stesso Valdegamberi, che si è visto il profilo Facebook inondato di insulti e delle solite minacce di morte via tastiera. Ha così voluto precisare che si trattava di “un commento di non condivisione di dichiarazioni che minimizzano la responsabilità personale dell'omicida, per cercarla nel presunto 'modello patriarcale’. Poi se scopro dai social media che l'appello viene fatto da una ragazza che abbraccia ed esalta simboli di satanismo che tutto sono tranne che amore e fratellanza, non posso pormi degli interrogativi?”, insiste.