Venezia, 12 luglio 2023 – Forse uno scatto di ira, ma non un gesto volontario. È quello che emerge dalle indagini della tragedia di Santo Stefano di Cadore. La procura esclude che Angelika Hutter abbia investito la famiglia di Favaro Veneto in modo intenzionale, piuttosto convince la tesi che la 32enne abbia perso la testa in preda alla rabbia. “Quella di un gesto volontario è una ipotesi da consegnare alle astrazioni: più probabile uno stato d'ira, che non sappiamo da cosa dipenda”, ha spiegato il capo della Procura di Belluno, Paolo Luca, durante un aggiornamento sulla vicenda. Parlando dell’automobilista tedesca arrestata, Angelika Hutter, il procuratore capo l'ha definita “una persona che non ha capacità di contenimento dell'ira”.
Indagini: i prossimi passi
"Ci sarà una consulenza tecnico-dinamica per ricostruire le cause e le circostanze dell'incidente ed una eventuale consulenza psichiatrica forense, se sussisteranno le condizioni.Perché, superata la condizione di choc post-traumatico, potrebbe anche non essere necessaria", anticipa il procuratore Paolo Luca, alla guida delle indagini sul caso della famiglia travolta a Santo Stefano di Cadore da un'auto.
“Sta prendendo coscienza dell’incidente”
Angelika Hutter “è in terapia farmacologica”, perché di giorno in giorno “sta prendendo coscienza di quello che è avvenuto”. È il capo procuratore di Belluno Paolo Luca a raccontare lo stato in un versa la donna tedesca arrestata. “Entro cinque giorni dovrà essere interrogata dal Gip. La speranza è che in quell'occasione possa riferire qualcosa di utile per accrescere il quadro che al momento presenta molti aspetti non chiari”, aggiunge Paolo Luca. Non è stato ancora possibile svolgere l’interrogatorio di garanzia, ieri è stata convalidata la custodia preventiva in carcere in sua assenza. Al suo posto c’era l'avvocato d’ufficio. Luca ha fatto il punto con la stampa al Comando provinciale dei carabinieri di Belluno.
Esaminato il cellulare: non era al telefono
"Dall'esame della cronologia del cellulare – spiega il procuratore – non si evidenziano contatti telefonici. La ragazza non stava telefonando, quindi l’ipotesi di una distrazione per l'uso del telefono cellulare andrebbe per ora esclusa. Al momento, ma le indagini possono durare fino ad un anno, vogliamo accertare qualsiasi alternativa".
Piantonata a vista in psichiatria
Stanno arrivando dalla Germania i genitori di Angelika Hutter, l’automobilista arrestata per il triplice omicidio stradale di Santo Stefano di Cadore. La 31enne ha avuto uno choc post traumatico dopo il gravissimo incidente di giovedì scorso e ora è ricoverata nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Venezia, piantonata a vista in una stanza singola da due poliziotte penitenziarie. Evidentemente i ricordi di quel terribile impatto con le tre vittime – il 48enne Marco Antoniello, la 65enne Mariagrazia Zuin e il piccolo Mattia di due anni – stanno riaffiorando e la procura teme un gesto estremo.
La donna era in stato confusionale da giorni. Dal carcere femminile della Giudecca, dove è stata trasferita subito dopo l’arresto sul luogo dell’incidente, continuava a ripetete: “Sono in un baratro”. Ieri il gip di Belluno ha convalidato la custodia cautelare in carcere per il pericolo di fuga in caso di rilascio. Intanto gli amici d’infanzia di Elena Potente, la mamma 42enne sopravvissuta all’incidente, hanno lanciato una raccolta fondi per lei e l’unico figlio che le è rimasto.
Rinviato l’interrogatorio di garanzia
Il gip bellunese Enrica Marson ieri ha convalidato il fermo preventivo di Angelika Hutter e la custodia cautelare in carcere, motivata dal pericolo di reiterazione del reato. Ma non è stato possibile interrogarla, come invece sperava. Le sue condizioni di psichiche sono peggiorate e il gip ha deciso di ascoltare il racconto della donna quando sarà in grado di parlare. Per ora, sembra che la 31enne si sia rinchiusa nel mutismo. I suoi genitori sono partiti dalla Germania – dal paesino bavarese di Alholming, in Baviera, dove la famiglia abita – per raggiungere la figlia in Italia. Per vederla dovranno chiedere l’autorizzazione al procuratore capo di Belluno, Paolo Luca.
I funerali della famiglia
Saranno celebrati venerdì 14 luglio alle 10.30, nella chiesa di Sant'Andrea a Favaro Veneto (Venezia), i funerali congiunti del piccolo Mattia Antoniello, del papà Marco e della nonna Maria Grazia Zuin, le tre vittime della strage di Santo Stefano di Cadore. Su richiesta dei familiari, l'ingresso alla chiesa sarà riservato prioritariamente ai parenti e alle amicizie più intime, oltre che ad una rappresentanza dei Comuni di Venezia e di Santo Stefano di Cadore. L'invito alle tante persone che hanno manifestato la propria vicinanza, in particolare per chi proviene da altri comuni, è di seguire le esequie attraverso la diretta televisiva che sarà diffusa dall'emittente Antenna 3. Lo rende noto lo Studio-3A, cui la famiglia Antoniello si è rivolta per l'assistenza in sede legale.