Veneto, 05 agosto 2021 - "E’ arrivato il giorno di Elia Viviani! Il nostro beniamino veronese è medaglia di bronzo nell’omnium del ciclismo su pista. Il suo è un podio pesantissimo e non meno glorioso dell’oro di Rio. Questo ragazzo, umile e intelligente, a Tokio ha fatto una vera impresa, con una progressione incredibile, una remuntada che l’ha portato lassù partendo dalle retrovie, dove si era trovato dopo 2 delle quattro prove di cui si compone questa spettacolare disciplina". Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, saluta la medaglia di bronzo conquistata nell’omnium di ciclismo su pista dal veronese Elia Viviani, pistard e ottimo velocista su strada, dopo una gara rocambolesca che, all’inizio, lo aveva visto nelle retrovie. "Lo sport – aggiunge Zaia - ci ha abituato anche ad assistere alla comparsa di meteore incapaci di rimanere a lungo ad alto livello. Elia è invece l’esatto contrario. Un atleta poliedrico (come dimenticare le sue vittoriose volate su strada e le stoccate su pista) che oggi, alla tecnica sopraffina e all’esperienza ha saputoaffiancare un grande cuore. Un cuore tutto veneto, grazie al quale nessuno da queste parti molla mai la presa fino all’ultimo metro. Grazie Elia!".
Viviani vive con la famiglia a Vallese di Oppeano, nel Veronese
Elia Viviani, portabandiera dell'Italia insieme a Jessica Rossi (primo ciclista a ricoprire questo ruolo), è nato a Isola della Scala, in provincia di Verona, il 7 febbraio 1989 ed è cresciuto nel vicino paese di Vallese di Oppeano, dove abita con i genitori e tre fratelli e dove gestisce insieme alla famiglia un negozio di bici, Evolution Bike. Il ciclismo è ormai parte integrante della sua vita, dal momento che è fidanzato dal 2012 con la collega Elena Cecchini, conosciuta nei ritiri della Nazionale di ciclismo su pista. Appassionato di orologi, di cui ha una corposa collezione, tifa Verona e il suo campione preferito è Valentino Rossi.
Ha vinto 81 corse, un titolo italiano e uno europeo
Dopo aver praticato tennis, pattinaggio e calcio, a otto anni si avvicina al ciclismo grazie a un amico, per poi scegliere di praticarlo a livello agonistico sia su strada che su pista. Velocista di razza, con la vittoria nella quarta tappa del Tour de France 2019 ha aggiunto il suo nome alla ristretta lista di corridori capaci di vincere almeno una tappa in tutti e tre i Grandi Giri mentre ad Alkmaar ha tagliato il traguardo dei Campionati Europei a braccia alzate, conquistando il suo primo oro su strada dopo i numerosi titoli in pista. In generale, in dieci anni di carriera professionistica, ha vinto 81 corse e tra queste cinque tappe al Giro d'Italia, tre alla Vuelta, una al Tour de France, un titolo italiano e uno europeo assieme a 15 podi su pista tra Europei e Mondiali. Cinque anni fa ai Giochi di Rio ha scritto nell'Omnium una nuova pagina del ciclismo su pista azzurro riportando in Italia una medaglia d'oro che mancava da Sydney 2000, quando Antonella Bellutti vinse nella corsa a punti.