Venezia, 21 aprile 2022 - E' emergenza idrica in Veneto, la lunga siccità mostra i suoi drammattici effetti sull'economia della regione. Per questo il governatore Luca Zaia ha inviato oggi una lettera al presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, nella quale chiede di valutare la dichiarazione dello stato di emergenza "finalizzata ad ogni opportuna azione che possa definire le modalità di gestione sovraregionale della crisi idrica". Contemporaneamente, nel documento richiede un adeguato sostegno economico per assicurare l'attuazione degli interventi urgentemente necessari per garantire la pubblica incolumità, il ripristino dei danni subiti dal patrimonio sia pubblico sia privato e le normali condizioni di vita della popolazione.
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I numeri della sofferenza idrica
Nella lettera, il governatore fa riferimento a documentazione in cui si rileva la condizione diffusa di sofferenza idrica e sottolinea come, nel Veneto, la situazione è tale che per un riequilibrio del deficit pluviometrico accumulato fino a marzo sarebbe necessaria una precipitazione equivalente a 3 volte quella registrata nel mese successivo. Alla fine di marzo, infatti, nella regione le precipitazioni sono risultate inferiori del 58% agli apporti medi del periodo. Nel mese di aprile, la precipitazione media registrata è di 23 mm, a fronte di quella del periodo negli anni precedenti che è di 94 mm. Uno stato di crisi tale da aver spinto il Veneto a chiedere al Trentino Alto Adige di aumentare la portata del fiume Adige di 20 metri cubi al secondo per fare fronte alla siccità in pianura, ma le dighe in montagna sono quasi vuote.
Coldiretti: "Realizzazione di invasi e micro bacini non più derogabile"
"Accogliamo con soddisfazione la presa di posizione forte da parte di Regione del Veneto insieme alla richiesta, rivolta al presidente del Consiglio Mario Draghi e al capodipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, di un adeguato sostegno economico per fronteggiare le criticità oggettive causate dal perdurare del periodo di siccità. Una situazione difficile per il settore agricolo che abbiamo avuto modo di sottolineare agli assessori all'agricoltura e all'ambiente". A dirlo il direttore di Coldiretti Veneto Marina Montedoro - durante la convocazione urgente della riunione tenutasi oggi per fare il punto sullo stato dell'arte e per condividere delle strategie non solo per il momento contingente, ma anche per il prossimo futuro".
Il nodo sugli invasi
"Con senso di responsabilità - continua Montedoro - visto il basso approvvigionamento dei serbatoi montani e il conseguente stato di crisi per far fronte alla stagione irrigua, i Consorzi di Bonifica si sono già autoregolamentati mettendo in atto azioni per il risparmio della risorsa idrica. Problematiche analoghe a quelle che stiamo vivendo oggi non sono più straordinarie ed episodiche, ma rischiano di ripresentarsi con elevata frequenza proprio in virtù dei cambiamenti climatici cui assistiamo costantemente. Ecco perché la realizzazione di invasi e micro bacini per il risparmio dell'acqua è una necessità non più derogabile. Abbiamo bisogno di una programmazione di medio termine - prosegue Montedoro - non possiamo più agire in situazioni di emergenza, perché non risolviamo il problema. Il Veneto recupera solo il 5% della pioggia rispetto ad una media nazionale dell'11%, un dato preoccupante che dimostra quanto bisogno ci sia di investimenti in questo campo".