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Fine vita, non passa la legge in Veneto. Zaia: “Suicidio assistito già possibile”

La discussione e il voto hanno visto la spaccatura del centrodestra, con Fdi e Fi contrari, il presidente e parte della Lega favorevoli, come le opposizioni

Venezia, 16 gennaio 2024 - Il Veneto dice no alla legge sul fine vita. Il voto della norma di iniziativa popolare proposta dall'associazione 'Coscioni', non ha passato i primi due dei 5 articoli complessivi, che richiedevano il sì della maggioranza assoluta.

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso della discussione in Consiglio regionale sulla proposta di legge popolare sul fine vita
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso della discussione in Consiglio regionale sulla proposta di legge popolare sul fine vita

Il secondo quesito sul suicidio medicalmente assistito, in particolare, è un articolo 'fondamentale' della legge, per cui il presidente Roberto Ciambebetti ha proposto il rinvio in commissione, che è stata poi approvata dall'assemblea. La discussione e il voto hanno visto la spaccatura del centrodestra, con Fdi e Fi contrari, il presidente Luca Zaia e parte della Lega favorevoli, come le opposizioni. Un'astensione anche nel Pd. el lungo dibattito del Consiglio regionale del Veneto, ai 22 voti contrari si sommano i 3 astenuti che valgono anch'essi come un no. Quindi 25 no ed altrettanti voti a favore. C'è stata anche un'assenza.

Il commento di Zaia

"Mi spiace che qualcuno abbia dato une lettura errata, ovvero che la legge discussa in Veneto 'istituiva il fine vita'. Non istituiva niente, ma stabiliva solo i modi e i tempi delle risposte ai malati, e le modalità di coinvolgimento delle Asl. Ma nonostante non sia diventata legge (con 25 voti a favore e 25 contro), i malati terminali con determinate caratteristiche sanno che possono presentare le loro istanze per il fine vita, in base alla sentenza della Consulta", dice all'Ansa il governatore, Luca Zaia, dopo la mancata approvazione in Consiglio della legge.

E il governatore continua: "La legge non passa a parità di voti, 25 contro 25, e torna in commissione: questa è la democrazia. Dopodiché domani mattina i pazienti terminali, alla luce della sentenza del Consulta del 2019 possono chiedere l'accesso al fine vita. È la prova provata che questa pdl non serviva ad autorizzare il fine vita, ma stabiliva i tempi per le risposte". "Massimo rispetto per i consiglieri, ci mancherebbe - aggiunge - soprattutto su un tema etico è fondamentale che tutti abbiano libertà di pensiero e di espressione. La mia parte politica ha lasciato totale libertà di pensiero e di espressione, penso che lo si potrà evidenziare dalle votazioni". Ancora: "Spero che a livello nazionale si affronti il tema, - conclude Zaia - o nella direzione di dire 'cerchiamo di normare il fine vita a tutela della libera scelta e dei casi estremi' oppure che si vada nell'altra direzione, si faccia una legge per negare il fine vita. Ma un amministratore come il sottoscritto deve essere laico nell'approccio. Spero che non si sia partigiani nell'affrontare questo tema, e non ci siano fazioni. Io oggi ho detto che quando parlo penso a chi è a casa o su un letto di ospedale, che deve avere messaggi assolutamente chiari".

L'associazione Pro Vita

Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, esulta: "Esprimiamo soddisfazione per lo stop al progetto di legge sul suicidio assistito nella Regione Veneto, con il rinvio in commissione a seguito della bocciatura dei primi due articoli che obbligavano tutte le strutture sanitarie regionali ad assecondare le intenzioni suicidarie dei cittadini". E aggiunge: "È molto positivo che nel centrodestra sia emersa una maggioranza contraria alla deriva eutanasica promossa dai radicali e dalla sinistra estrema, anche se resta grave il sostegno politico del presidente Zaia e di altri consiglieri della Lega, di cui ci ricorderemo alle prossime elezioni. Auspichiamo che questo stop sia definitivo e che la Regione Veneto lavori per moltiplicare l'accesso dei cittadini che ne hanno diritto alle cure palliative per vivere degnamente anche in situazioni di grande sofferenza".