Vicenza, 23 settembre 2023 – È stato arrestato a Vicenza un membro della pericolosa ‘Mara Salvatrucha’, un'organizzazione criminale che travalica i confini dei continenti e raggruppa bande in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Sud America. L’uomo – G.V.J.L., un cittadino salvadoregno di 44 anni – era ricercato a livello internazionale per l'omicidio di un agente di polizia, ucciso nel 2015.
Ma non solo. Affiliato al gruppo ‘Gangster Locos Salvatruchos’, l’uomo è accusato anche per traffico internazionale di cocaina e di crack a Usultan, la quarta città più importante del Salvador.
Ecco chi è il pericoloso latitante
Il salvadoregno è stato arrestato dalla Digos e dall'Ufficio immigrazione della Questura di Vicenza, su mandato di cattura internazionale per il reato di partecipazione ad associazione terroristica e per l’omicidio di un poliziotto. È stata anche ritrovata l’arma con cui otto anni fa è stato ucciso il poliziotto salvadoregno.
In seguito alle rivelazioni di un membro dello suo stesso gruppo criminale, è stato possibile risalire alla struttura vicentina dei ‘Locos Salvatruchos’ – i cui membri, affiliati alla pericolosa gang Mara Salvatrucha, aderiscono ‘Programma Schulton 503’ con il centro operativo a Usultan – all'interno del quale il ricercato svolgeva compiti legati al traffico internazionale di cocaina e di crack a Usultan.
Cattura ed estradizione
Il 44enne era ricercato da cinque anni. Il mandato di cattura internazionale era stato infatti emesso il 21 luglio 2017 dall'Ufficio del giudice di istruzione di San Miguel, nel Salvador. L'uomo è stato individuato all'alba di ieri dagli agenti in un appartamento della periferia di Vicenza: è stato prelevato e condotto in Questura, poi trasferito alla locale casa circondariale Don Papa di Vicenza.
Nei prossimi giorni la Corte d'Appello di Venezia dovrà decidere in merito alla sua estradizione a San Salvador.
Chi lo ha aiutato nella latitanza?
Ulteriori indagini sono in corso da parte della Digos per capire come abbia potuto vivere da latitante e clandestino in qusti anni. Le ricerche della polizia punta a ricostruire la rete delle relazioni dell’uomo – anche attraverso il controllo del cellulare – per trovare persone convolte nel favoreggiamento della latitanza dell'arrestato e verificare suoi eventuali contatti con ambienti eversivi in Italia.