Rovigo, 1 novembre 2021 - "Ecco le carte , la pistola fumante di cui parlo da giorni, che riteniamo bloccheranno per sempre le ambizioni di riconoscimento europeo del Prosek avanzate dalla Croazia. Sono tavole, documenti, e riferimenti storici rinvenuti grazie al lavoro della task force messa in campo dal Veneto. Una storia che parte dal lontano 1382 e che mai ha in realtà interessato il territorio croato". Lo svela il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, annunciando che il tutto sarà coordinato e valutato ad un tavolo specifico che si riunirà proprio il 2 novembre a Venezia, alla presenza di tutte le entità interessate. All’incontro non mancherà il viceministro Centinaio.
Durante il vertice per difendere il Prosecco da queste forme di concorrenza sleale si definiranno le azioni formali da attivare per la tutela di un prodotto che ha portato il Veneto nel mondo. "L’intera, corposa documentazione – aggiunge Zaia – è già nella disponibilità del ministero".
Le prime citazioni del termine ‘Prosecco’, con riferimento al vino di cui al marchio Dop (denominazione di origine protetta) risalgono al XIV secolo. In particolare, al 20 settembre del 1382 quando la città di Trieste ha siglato un accordo tale per cui – entrando nei domini del sovrano austriaco – si impegnava a consegnare annualmente 100 orne del miglior vino di Prosecco al duca d’Austria. La dicitura Prosecco ha poi continuato ad essere estensivamente usata nei secoli per indicare lo specifico vino, proveniente dai territori del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia e questo legame storico costituisce, tra l’altro, il fondamento del riconoscimento doc (denominazione di origine controllata) Prosecco di cui al decreto del 17 luglio 2009 del ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di allora, che era proprio Luca Zaia.
A questo ultimo riguardo, nelle riprodotte incisioni di rame che sono risalenti rispettivamente al 1585 ed al 1590, la città di Prosecco, situata poco a occidente di Trieste, è denominata Proseck, in ragione dell’assoggettamento, in quel periodo storico, dell’area al dominio asburgico. Invece, la riprodotta carta geografica dell’area friulana, risalente al 1770, anch’essa incisa su rame, e stampata per conto del governo veneziano, impiega, ordinariamente, la denominazione italiana ‘Prosecco’. Il che, secondo il Veneto, conferma non solo l’omonimia/identità tra i nomi Prosecco e Prosek, ma attesta la risalenza storica del collegamento tra l’area geografica intorno a Trieste e il vino ‘Prosecco’, marchio tutelato. "È, dunque solo a quest’area geografica – le conclusione del governatore del Veneto – del tutto estranea al territorio croato, che può essere ricollegata la storicità della denominazione ‘Prosecco/Proseck’".