«Dovevano sposarsi a settembre. Poi lei ha annullato tutto. Non se l’è sentita: aveva sofferto molto per la perdita della madre". A parlare, la voce rotta dal pianto, è Roberta, un’amica di famiglia di Giada Zanola, la 34enne di Brescia che la notte dello scorso 29 maggio è precipitata da un cavalcavia sull’A4 a Vigonza, in provincia di Padova, e dopo un volo di 15 metri è stata straziata dai veicoli in corsa, a nemmeno un chilometro da casa sua. La casa che Giada, commessa in un negozio per articoli per la casa, in procinto di iniziare un nuovo lavoro in un distributore di carburante, divideva con il figlio di 3 anni e mezzo e il padre del bambino, Andrea Favaro, 39 anni, ora in stato di fermo per omicidio volontario.
Nata e cresciuta a Brescia, nel quartiere di Folzano, Giada aveva in parte origini venete. La mamma Nadia, scomparsa lo scorso 30 dicembre dopo un periodo di malattia, era infatti originaria di Feltre, nel Bellunese. Studi all’istituto alberghiero Mantegna in città, grande passione per gli animali, i tatuaggi, i vestiti e i motori – Giada era anche una modella amatoriale e faceva la meccanica a tempo perso – qualche anno fa si era trasferita prima in provincia di Bergamo e dal 2018 poi a Vigonza, dove aveva messo su casa, comprandola nel 2022, con Favaro, camionista per una ditta di trasporti. I vicini ora parlano di lei come di una giovane donna piena di energia, sempre attenta agli altri. "Quando sono arrivati hanno suonato al nostro campanello per conoscerci – ha raccontato Gianna Rosso, la signora della porta accanto –. Erano molto rispettosi". Nessuno immaginava le tensioni nella coppia. La crisi, le botte e i segni lasciati sulle braccia di Giada che sarebbero precedenti alla morte. Violenze domestiche continuate. E sopportate in silenzio.
«La sua mamma lavorava con me e io conosco Giada da almeno dieci anni, è una cara amica dei miei figli – racconta ancora Roberta – Ci aveva invitati al matrimonio ma due mesi fa ci ha detto che non se la sentiva più. Ho conosciuto anche Andrea, l’avevo visto la prima volta a una sfilata che Giada aveva fatto qui a Travagliato (primo hinterland di Brescia, ndr ), mi è sempre sembrato un bravo ragazzo. Il giorno dei funerali della mamma gli avevo persino raccomandato di prendersi cura di lei. Ora se davvero l’ha uccisa spero che paghi". Solare e piena di vita, legatissima al suo bimbo. "Auguri piccola peste" scriveva sui social per i tre anni del piccolo, alla fine del 2023. Una giovane madre amorevole. E la paura in casa. Giada non aveva riferito a molti i dettagli del forte periodo di crisi che stava vivendo con il compagno. Con Favaro, invece, stando agli inquirenti, il rapporto si era fatto burrascosco, costellato da liti anche violente, che però la 33enne non aveva mai denunciato. Sembra che lei volesse interrompere la relazione, e lui non si dava pace. Era "geloso e possessivo" hanno riferito alcuni amici del 39enne.
Il fratello Daniel, che vive ancora a Folzano con l’altra sorella Federica, è sconvolto: "Qualche litigio come tutte le coppie l’avevano, ma Giada non ci aveva mai detto che lui fosse un violento che fossero in una situazione grave – ha spiegato – A noi Andrea era sempre sembrato tranquillo e gentile". Anche a Vigonza sono tutti sotto choc. "Non ho parole per descrivere quello che è successo e per quello che provo ora – ha scritto sui social l’amico Daniel Bolis – Non è giusto, non doveva finire così. Mancherai sorellina mia".