Venezia, 29 giugno 2024 – Emergono nuovi dettagli sulle ultime ore di Giulia Cecchettin e sul suo rapporto con l’ex, Filippo Turetta: colui che sarebbe diventato il suo assassino. Dopo la pubblicazione delle foto scattate alla ragazza durante la fatidica uscita al centro commerciale ‘Nave de vero’ di Marghera – che il 22enne ha custodito nel suo cellulare – la trasmissione di Rete 4 ‘Quarto grado’ ha trasmesso anche i messaggi condivisi tra i due nei giorni e nelle ore precedenti al femminicidio.
Cecchettin era ben consapevole che gli atteggiamenti di Turetta potessero tradursi in qualcosa di ancora più grave dello stalking. “Controlli quanto tempo sto online e quanto di quel tempo è dedicato allo scrivere a te e quanto no: è un meccanismo di controllo, malato anche questo. Pippo, sei ossessionato, signore! Sei uno psicopatico!”, scriveva la ragazza all'ex. E poi: “Non ti rendi conto, mi controlli continuamente. Mi controlli! Un paio di volte ti sei fatto trovare dove ero io senza che io ti dicessi tipo: sono in fermata o sono 'ad cazz...', ok? Guardi cosa faccio”. E incalzata sulla sua nuova frequentazione, Giulia aveva richiesto privacy, non nascondendo la paura che provava: "Mi spaventa, perché so come sei fatto, so cosa hai fatto determinate volte, so cosa hai detto determinate volte, e quindi, sinceramente, dirti ora e posto di una cosa che tu, in generale non vuoi che io faccia, mi fa spavento ok? So che potresti fare”.
La 22enne ha provato persino a spiegare i suoi comportamenti: “Lo sto facendo in base a cose gravi. Mi è venuto da pensare 'ok, questo qua è un po' malato, mi conviene togliergli la buonanotte perché si basa solo su quello che faccio io”. E descrive infine uno degli scatti di gelosia di Turetta: “Ma poi ieri mi sei venuto a dire: 'Ah, ma con chi stai scrivendo? Ah, ma sei online? Ah, chi ca… parli? Ma hai sentito qualcuno?’ Ci sono cose che voglio tenermi per me, perché mi spaventa quello che potresti fare con quelle informazioni”.
Come emerso dai messaggi scambiati con gli amici, Cecchettin – pur conscia della gravità dei comportamenti dell’ex fidanzato – aveva continuato a incontrarlo intimorita dalla possibilità che lui si potesse fare del male. Ciononostante, aveva cominciato un percorso di allontanamento da Turetta, rispondendo meno ai suoi messaggi e limitando il tempo passato in sua compagnia. L’uscita alla ‘Nave de vero’ per acquistare il vestito per la laurea, che si sarebbe tenuta la settimana successiva al delitto, sarebbe dovuta essere una delle ultime.
L’accusa sostiene che il femminicidio sia stato premeditato, vista la presenza nell’auto di Turetta di due coltelli, dei sacchi neri in cui sarebbe stato nascosto il cadavere e del nastro adesivo utilizzato sulla bocca di Cecchettin. Il giovane, invece, sostiene che le lame servissero per ferire se stesso, mentre aveva acquistato lo scotch in vista degli addobbi per la festa di laurea dell’ex. Ma quella sera dell’11 novembre 2023, le 75 coltellate sono state infierite a Giulia. “Mi ha detto che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso con lei. Voleva andare avanti, stava creando nuove relazioni, si stava 'sentendo' con un altro ragazzo”, la spiegazione di Turetta.