REDAZIONE VENETO

Funerale di Alex Marangon: colori, musica e cori per salutare il giovane ‘spirito libero’

La cerimonia si è svolta a Marcon, città d’origine del 25enne. La sua morte è ancora avvolta nel mistero: si indaga contro ignoti per omicidio volontario

Marcon (Venezia), 13 luglio 2024 – È il giorno dell’addio ad Alex Marangon, il barman 25enne le cui circostanze della morte sono ancora piuttosto avvolte nel mistero. Il funerale si è tenuto nella chiesa dei Santi patroni d’Europa di Marcon, di dove il giovane era originario. Tante le persone presenti, strette attorno al feretro colorato.

Una festa per celebrare la vita

Il saluto ad Alex, seppur doloroso, ha avuto le sembianze di una celebrazione della vita: “Come lui avrebbe voluto”, hanno sottolineato i genitori. Non è mancata infatti la musica – una compilation curata proprio dal giovane – scandita inoltre dal tamburo melodico in metallo a cui era affezionato. Al termine della funzione, gli amici di Marangon hanno lanciato in aria della terra colorata indiana, un’usanza della tradizione orientale.

Quando il feretro ha lasciato la chiesa per dirigersi verso il cimitero – dove si è tenuta un’ultima benedizione in forma più privata – ci sono stati cori da stadio e un lungo e liberatorio applauso.

Le parole e le dediche dei cari

Molta la commozione, ma anche la gratitudine di aver conosciuto un ragazzo come Alex, da parte dei presenti alle esequie. “È in un altro viaggio, è verso il cielo, alto e libero”, commenta uno, “conoscerti è stato come correre nella vita a piedi scalzi”, aggiunge un altro. Il parroco ha voluto ricordare il ragazzino che seguiva all’oratorio, richiesto e amato da tutti, ma anche l’uomo “in costanze evoluzione, che viaggiava e cercava di capire”.

L’invito dei genitori

“Per l’occasione vestite i colori di tutto il mondo”, l’invito dei genitori, che hanno voluto omaggiare il figlio con la sua filosofia di vita da ‘spirito libero’. La madre, Sabrina Bosser, ha lanciato un appello su ‘Chi l’ha visto?’, invitando chi sa suonare lo strumento di Alex, il tamburo armonico, a unirsi alla cerimonia suonando per lui. 

Oggi a Marcon (Ve) i funerali di Alex Maragon: "Vestite tutti i colori del mondo", l'invito dei genitori (screenshot da video Local Team)
Oggi a Marcon (Ve) i funerali di Alex Maragon: "Vestite tutti i colori del mondo", l'invito dei genitori (screenshot da video Local Team)

Lo striscione: “Verità per Alex”

I famigliari e gli amici di Marangon hanno esortato coloro che lo hanno visto per ultimi a parlare, convinti che sia impossibile che nessuno sappia cosa sia successo quella notte all’abbazia. Poche, a loro dire, le informazioni ricevute. Forse proprio per questo qualcuno ha appeso fuori dalla chiesa dei Santi patroni d’Europa uno striscione con la scritta “Verità per Alex”. 

Cosa è successo

Le ultime certezze su Marangon si fermano alle prime ore del 30 giugno, quando è scomparso dalla festa a tema sciamanico a cui stava partecipando all’abbazia di Santa Bona, a Vidor (Treviso). L’allarme è stato lanciato dai partecipanti verso le 6 del mattino, ma di Marangon non ci sarebbe stata più traccia dalle 3.

Il corpo è stato trovato il 2 luglio su un isolotto del Piave, distante qualche centinaia di metri dall’abbazia. L’ipotesi originaria – quella del tuffo, trasformatasi poi in caduta – è stata quasi del tutto abbandonata dopo l’autopsia: numerose le ferite alla testa e sul fianco sinistro, tipiche da oggetto contundente. I presenti sostengono che nessuno di loro abbia fatto del male a Marangon, e nei primi giorni dopo la scomparsa hanno suggerito che si potesse essere gettato nel Piave dal belvedere dell’abbazia: circostanza smentita dalla lontananza effettiva dal fiume.